La Rete No Ponte messinese indice questa sera alle ore 18.00 a Torre Faro, una manifestazione con concentramento in via Circuito (davanti Campeggio dello Stretto) per chiedere l’utilizzo del miliardo e trecento milioni di euro, stanziato per il Ponte, per la messa in sicurezza del territorio. A due mesi dall’alluvione, in un luogo simbolo minacciato dal megapilone del Ponte e lì, dove oggi trovano accoglienza in strutture alberghiere buona parte degli abitanti delle zone alluvionate, la Rete No Ponte vuole ribadire l’opposizione, ormai consolidata negli anni e resa manifesta attraverso documentazione scientifica, dibattiti, campeggi, volantinaggi, alla progettazione e realizzazione del cosiddetto «manufatto stabile sullo Stretto». Ingentissimo spreco di risorse, devastazione ambientale, dissesto idrogeologico ed inutilità sostanziale in un contesto trasportistico da quarto mondo, sono alcune delle obiezioni portate avanti contro il Ponte sullo Stretto.
«La Rete – si legge in una nota – si oppone a una delle tante scelte calate dall’alto grazie alla famigerata legge obiettivo che, ignora i bisogni e i diritti dei territori per privilegiare opere faraoniche e grandi imprese; da sempre ci si batte perché si investa sulle cosiddette opere di prossimità, il risanamento delle colline delle coste e dei torrenti, il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente evitando nuove aggressioni speculative a un territorio già compromesso, il potenziamento e il rilancio del trasporto marittimo nello Stretto». Secondo la Rete invece, «il governo persevera imperterrito con lo stanziamento di euro per la progettazione esecutiva e le cosiddette opere collaterali e compensative e, la Regione Sicilia ha dichiarato che investirà 100 milioni di euro per la costruzione dell’opera».« La questione del Ponte – si legge ancora – è certamente calabrese e siciliana ma, riteniamo che debba essere considerata di interesse nazionale ed internazionale: un contenitore di lotte per l’ambiente e contro la politica speculare. Perciò il 19 dicembre a Villa San Giovanni, scenderemo in piazza a manifestare con “Fermiamo i cantieri, lottiamo per le vere priorità”; al nostro fianco ci saranno le realtà calabresi e siciliane che hanno fatto propria la piattaforma». Saranno, inoltre, presenti alcuni artisti aderenti all’appello e gli esponenti delle organizzazioni nazionali che hanno fin qui aderito: Antonino Morabito per Legambiente, Maria Campese per il Partito della Rifondazione Comunista, Eva Catizone per Sinistra e Libertà, Partito dei Comunisti italiani, WWF Italia e altri.
Dominella Trunfio