Martedì 24 novembre 2009, presso i locali del Liceo Scientifico ‘R. Piria’ di Rosarno (RC), si è svolto un emozionante convegno dal titolo ‘Africa nera’, fortemente voluto dal Dirigente scolastico, prof.ssa Mariarosaria Russo e dal curatore e moderatore dell’evento, prof. Lorenzo Pio Massimo Martino. I lavori sono stati avviati dal Dirigente scolastico che ha, opportunamente, precisato quanto sia necessario riflettere sulle, purtroppo, attuali realtà di sottosviluppo ed emarginazione che vive il popolo africano. Un’ampia analisi, la prof.ssa Russo, l’ha rivolta alla piccola comunità africana che insiste nel territorio rosarnese, molto spesso sfruttata e portata al limite della schiavitù, oggetto di non poche polemiche, ma anche di inequivocabili segni di solidarietà come le iniziative di integrazione che proprio l’istituto ‘R. Piria’ ha realizzato e con successo, in questi anni.
Il professore Martino, sposando le coraggiose affermazioni del Dirigente scolastico, ha incalzato lo spinoso argomento dichiarando alla platea, composta per lo più dai giovani discenti dell’Istituto, “che, molto spesso, si rimane ‘schiavi’ anche solo culturalmente, con notevoli implicazioni di ordine sociale. Il male più diffuso, infatti, è l’ignoranza che, come è noto, rende l’uomo schiavo, sia che abbia la pelle chiara o scura. La mancanza di informazioni, come quella legata ai diritti personali dell’individuo, non permette la propria difesa sociale.”
Il moderatore ha poi presentato il lavoro del professore e fotografo freelance Giuseppe Cassalia: uno straordinario reportage fotografico, realizzato a luglio di quest’anno, in Uganda. Partendo dalla capitale, Kampala, fino ai sobborghi della periferia. Il tutto commentato dallo stesso autore che ha intrattenuto la platea con una serie di considerazioni, animando un felice dibattito partecipato con gli studenti.
È il turno della prof.ssa Concetta Pollidori che, con una voce fuori campo, ha incantato gli astanti recitando una poesia di Nelson Mandela mentre scorrevano immagini, proiettate sul grande schermo. Sempre la stessa, ha coordinato un filone di ricerca dal titolo ‘Viaggio in versi per l’Africa’, all’interno del quale si sono misurate Federica Lamanna, Cristina Larosa ed Elisabetta Marzialetti, della classe IV A, che hanno recitato passi dei poeti africani come Aimè Cèsaire e Ndjock Ngana. Gioia Zurzolo, della IV B, ha portato l’esperienza scolastica dell’adozione a distanza come “azione umanitaria di eccezionale efficacia”, caldeggiando il Dirigente scolastico a riproporre l’iniziativa anche quest’anno. Proposta accettata dalla prof.ssa Russo, la quale ha anche affermato che questa iniziativa diverrà un “tassello fondamentale nella nostra istituzione scolastica”.
In ambito letterario, si è mossa la straordinaria testimonianza della prof.ssa Ivana Malara, che ha sapientemente proposto, all’attenzione dei presenti, la figura poetico-civile di due donne africane, ambedue premio Nobel per la letteratura, con un motion visual dal titolo: ‘Muse africane: Nadine Gordimer e Doris Lessing’. La vita, l’impegno sociale e la poesia delle due autrici, sono emerse dal lavoro multimediale della prof.ssa Malara che, nella sua relazione, ha accompagnato il pubblico in momenti di lucida attenzione sociale e a sfumature di stupefacente poesia. A coronamento di una vera e propria ‘lectio magistralis’, la prof.ssa Malara, ha poi mandato in scena la perfomance, dal titolo ‘La complessità della dimensione clandestina’, che la stessa aveva coordinato con l’ausilio degli alunni della V A dell’Istituto (Michele Franco, Francesco Grossi, Verdiana Ieraci, Mariateresa Lombardo, Arianna Morano, Maria Carmela Pesce, Stefania Punturiero, Maria Antonia Serreti, Francesca Sorace, Anais Tropeano).
A conclusione dei lavori, il prof. Lorenzo Pio Massimo Martino, ha relazionato sulle specificità del mondo africano, la natura, i suoi uomini, centrando l’attenzione sulla dicotomia paradossale di un continente tra i più ricchi del pianeta e le sue, incredibili, miserabili condizioni economico-sociali. «L’Africa di chi cantava ‘Exodus’ e di chi voleva cantare ‘This is it’» è il titolo dell’intervento che chiude i lavori che, lo stesso curatore, ha così commentato: “Di solito sono abbastanza critico nelle mie cose, ma la giornata di oggi è stata particolarmente interessante. È stata una bella pagina di poesia, raccontata come doveva essere raccontata: con i colori dell’Africa, vista da lontano, con rispetto e la sana curiosità che può avere un fotografo appassionato. Il convegno è andato oltre le 13.00 e ha suscitato emozioni di continuo. Io, di mio, mi sono lasciato trasportare dalle immagini e dai suoni africani. Ho concluso con un breve intervento che, mi auguro, abbia fatto breccia nei cuori degli astanti. Il mio era pieno…”
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