Reggio Calabria. “Non sfugge a nessuno che quello del risanamento della sanità calabrese, avviato dal Governo regionale con il piano di rientro dal deficit, sia un compito delicato e complesso. Per raggiungere l’obiettivo, infatti, sono richiesti sacrifici e senso di responsabilità, serviranno il superamento di vecchi localismi e lo svuotamento di quelle sacche di potere che hanno condizionato per decenni la gestione della sanità regionale. Come Rifondazione comunista, però, non possiamo accettare che ad essere sacrificata sull’altare del risparmio finisca anche l’efficienza dell’assistenza sanitaria territoriale. Riteniamo per questo che l’accorpamento dell’Azienda sanitaria di Locri all’Asp 5 di Reggio Calabria rappresenti un provvedimento da bloccare, considerate le pesanti conseguenze che minaccia di produrre sul fronte del diritto alla salute dei cittadini calabresi”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Nino De Gaetano, a margine della conferenza dei capigruppo che nel pomeriggio di oggi ha ricevuto una delegazione di sindaci della Locride. “Le perplessità e le preoccupazioni espresse dagli amministratori locali del comprensorio, convinti che l’accorpamento finirà per penalizzare ulteriormente un territorio già spogliato di servizi primari, sono fondate e assolutamente condivisibili. La strada della pur indispensabile razionalizzazione dei servizi e della spesa non può passare attraverso l’ulteriore indebolimento di un comprensorio di 42 Comuni, con una popolazione di 260.410 abitanti e a 100 Km di distanza sia da Reggio Calabria che da Catanzaro. I collegamenti disagevoli, l’omogeneità territoriale, la vastità del bacino d’utenza e il percorso di risanamento avviato dall’As locrese dopo il commissariamento sono tutti elementi che, per Rifondazione comunista, devono suggerire un cambiamento di programma che, senza trascurare gli obiettivi di razionalizzazione, garantisca alla Locride il mantenimento della necessaria assistenza sul territorio”.
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