Una realtà, di un grigiore inquietante, si pone al nostro cospetto per riproporci la nostra misera condizione nella quale siamo costretti a vivere. L’ennesimo attentato ad un giornalista, Giuseppe Baldassarro, (al quale esprimo la mia solidarietà) rappresenta un atto intimidatorio, non solo alla persona, ma anche alla nostra libertà.
E’ una fatto grave, che riguarda tutti noi personalmente, la nostra vita, e che ci dà la giusta dimensione del senso di precarietà con la quale ci confrontiamo quotidianamente.
Un evento cruento e “devastante”, per il significato che esso racchiude, che non può che farci riflettere in maniera molto seria.
Questo cosi come la violenza, contro comuni cittadini, che con regolarità si susseguono in città: macchine e negozi bruciati con “puntuale regolarità”.
Rappresentano il sintomo (evidente), di un malessere che esiste e che non può essere sottovalutato o, ancora peggio, indurci ad alimentare quello scetticismo di fondo che non ci porta a reagire.
Va correttamente interpretato e devono essere presi gli adeguati provvedimenti.
Certo! esiste il pericolo dell’ “indifferenza per assuefazione”; può, in questi casi, subentrare la rassegnazione, il disinteresse (perché si pensa banalmente che devono essere altri ad occuparsene), se non addirittura il “menefreghismo” o sadicamente e paradossalmente il piacere.
Io continuo ad essere seriamente preoccupato ed al tempo stesso amareggiato ed, a volte, sfiduciato.
Dico questo perché, dinnanzi ad eventi cosi tragici, non ho mai visto una reazione altrettanto violenta e determinata da parte di nessuno.
Una reazione che fosse “spontanea e corale”, una reazione che non sia quella di una solidarietà che spesso (perdonate la brutalità) è di facciata.
In tutta questa storia (come le altre) la politica mette a nuda la sua debolezza: da qui la necessità di comprendere che chi ha il compito di governare, deve soprattutto occuparsi di quale sia il miglior carattere etico, in modo di poter progettare una comunità politica capace di produrlo.
Non serve, a noi politici, sapere chi ha commesso un fatto, che rimane riprovevole e comunque da condannare (è questo il compito della legge). Ci serve soprattutto sapere il perché di alcuni “eventi ”, (che coinvolgono una comunità), capirne sino a fondo il vero significato per porre i correttivi adeguati affinché ciò non si verifichi più.
Va combattuta sino in fondo, e con ogni mezzo, l’arroganza malavitosa e qualsiasi forma di abuso di potere (potere che deve essere sempre al servizio degli altri e non fine a se) cosi come bisogna essere sempre dalla parte della legge per garantire la libertà di ciascuno di noi. La libertà che deve avere ogni giornalista di poter esprimere la propria opinione cosi come ha sempre fatto Giuseppe Baldassarro.
Antonio Nicolò-Consigliere Comunale