Vibo Valentia. Continua a tamburo battente la lotta contro l’inquinamento ambientale da parte degli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, che ieri hanno messo a segno l’ennesimo colpo. I militari della Stazione di Vibo Marina hanno infatti arrestato tre cittadini bulgari, ma di fatto residenti a Rosarno e senza alcun impiego legale, mentre trasportavano, a bordo del furgone Mercedes di uno di loro, oltre 3 quintali di rifiuti inquinanti pericolosi per l’uomo e l’ambiente.
I militari dell’Arma hanno individuato il mezzo nei pressi dello svincolo autostradale di Pizzo mentre si dirigeva verso l’oasi naturalistica dell’Angitola. Immediatamente i Carabinieri hanno intimato l’alt al veicolo chiedendo ai tre l’esibizione dei documenti che li autorizzavano a trasportare il pericoloso carico costituito da decine di batterie esauste di auto e camion, alcune delle quali avevano gli acidi che colavano tranquillamente dal cassone lasciando una pericolosa scia tossica dietro il mezzo, parti meccaniche di veicoli, pneumatici usurati e parti di elettrodomestici ricche di gas altamente inquinanti.
Alle richieste degli uomini della Compagnia dio Vibo Valentia il gruppo di stranieri, che probabilmente stavano cercando di far sparire l’ingombrante e pericoloso carico in qualche area desolata delle campagne circostanti, ha solo potuto ammettere di non essere minimamente autorizzato né alla raccolta né tanto meno allo smantellamento del materiale. Per i tre, grazie al decreto sull’emergenza ambientale nella Regione, sono così scattate le manette con l’accusa di trasporto illecito di rifiuti inquinanti e, dopo gli atti di rito, sono stati rinchiusi nel carcere di Vibo Valentia in attesa del processo. Nel frattempo l’intero carico ed il mezzo sono stati sequestrati in attesa di essere bonificati così come disposto dalla legge.