Cosenza. “Osare, cambiare, mettermi in gioco: è qualcosa che mi appartiene”. Così una biondissima Ornella Muti in una delle tante interviste rilasciate alla vigilia del suo debutto teatrale nello spettacolo L’Ebreo, scritto da Gianni Clementi, e vincitore del premio E.T.I. Diretta da Enrico Maria Lamanna, la Muti interpreta il personaggio di Immacolata – un brutto personaggio, come lei stessa lo definisce. Immacolata si gode i frutti della ricchezza ricevuta dal 16 ottobre del 1943, ossia la data della tragica retata nel ghetto di Roma. Si sa che in quegli anni molti ebrei, presagendo un destino incerto avevano pensato di mettere al riparo i loro beni intestandoli a prestanome fidati di razza ariana. Così è avvenuto anche per Immacolata che vive insieme al marito nello splendido appartamento borghese del Padrone, nel ghetto ebreo di Roma. Ma un giorno, tredici anni dopo, nel 1956, qualcuno suona alla sua porta e la terra sembra mancare sotto i piedi. Il vecchio proprietario è tornato a rivendicare il suo bene. Un dramma a tre si consuma sulla scena dove, con Immacolata/Muti ci sono Pino Quartullo ed Emilio Bonucci. Lo spettacolo chiude la Stagione di Prosa del teatro Rendano sabato 20 marzo alle ore 20.30, con replica pomeridiana domenica 21 marzo.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more