Reggio Calabria. RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO, zio e nipote, sono stati condannati rispettivamente a 26 e a 23 anni di carcere, con l’accusa di essere i mandanti del tentato omicidio di RIMOSSO PER OBLIO, avvenuto il 6 giugno 2008 in piazza Portosalvo di Melito, che sfociò nel ferimento del bambino raggiunto alla gola da un proiettile mentre stava assistendo nella piazza gremita ad una recita scolastica. Un terzo imputato, RIMOSSO PER OBLIO, è stato condannato a 3 anni per favoreggiamento.
La condanna in primo grado è giunta questo pomeriggio, al termine del processo con rito ordinario celebrato dinnanzi alla prima sezione del Tribunale presieduta da Silvana Grasso. Il pm Giovanni Musarò, nella requisitoria del 30 marzo scorso, aveva chiesto per RIMOSSO PER OBLIO una condanna a 26 anni, per RIMOSSO PER OBLIO una condanna a 22 anni e 6 mesi, e per RIMOSSO PER OBLIO la condanna a 4 anni. Dopo le richieste nella scorsa udienza degli avvocati di parte civile (Francesco Floccari per la famiglia del piccolo; Lucio Romualdo per la Regione Calabria; Margherita Crocè per il Comune di Melito Porto Salvo; Pierpaolo Emanuele per la Provincia di Reggio Calabria), quest’oggi in aula si sono succeduti gli interventi dei difensori degli imputati, gli avvocati Loris Nisi e Francesco Calabrese, cui è seguita una breve replica del pm.
I fatti oggetto del processo si riferiscono al fatto di sangue avvenuto nel tardo pomeriggio del 6 giugno 2008, a Melito Porto Salvo, in piazza Portosalvo. La piazza era gremita di bambini e di genitori, accorsi per assistere alla recita di fine anno. Un uomo, il mancato killer che non è stato ancora individuato, è arrivato a bordo di uno scooter e con il casco ben calato sul volto. Si è avvicinato a RIMOSSO PER OBLIO, e ancora in sella allo scooter ha estratto una pistola esplodendo quattro colpi all’indirizzo della sua vittima designata. RIMOSSO PER OBLIO, un uomo di 50 anni di tempra robusta, era ancora in sella alla sua bicicletta con al fianco la figlioletta. L’uomo ha avuto la prontezza di reagire scagliando la bici contro il suo aggressore, facendogli cadere di mano la pistola, una Browning cal. 7.65, e provocando la fuga dell’attentatore. Dei quattro colpi sparati, due vanno a vuoto, uno centra RIMOSSO PER OBLIO al ginocchio sinistro, e il quarto maledetto proiettile vagante finisce la sua corsa conficcandosi nella gola del piccolo, che necessiterà nei mesi seguenti di svariate cure per avere salva la vita.
Il 3 dicembre 2008, a quasi 6 mesi esatti dalla sparatoria, la svolta delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, diretta dal capitano Onofrio Panebianco. I Carabinieri arrestano con l’accusa di essere i mandanti del tentato omicidio RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO, indicando quale movente antichi contrasti tra RIMOSSO PER OBLIO e i RIMOSSO PER OBLIO di Saline Joniche. RIMOSSO PER OBLIO, infatti, il 3 aprile 2004 era stato uno dei protagonisti di una violenta lite che lo aveva visto opposto a un gruppetto di 3 persone. Un litigio nato per futili motivi all’interno di una pizzeria, sfociò in rissa per strada, sul centralissimo Corso Garibaldi. Durante il marasma, secondo la ricostruzione dei carabinieri, uno dei tre soggetti opposti a RIMOSSO PER OBLIO, RIMOSSO PER OBLIO, estrasse una pistola e ferì all’addome RIMOSSO PER OBLIO. Quest’ultimo, nonostante la ferita, riuscì a disarmare l’aggressore e, sempre secondo il resoconto dei fatti fornito dall’Arma, esplose a sua volta dei colpi di pistola contro i suoi aggressori, uccidendone due e ferendo il terzo. Il giorno successivo RIMOSSO PER OBLIO fu individuato dagli uomini del Commissariato di Condofuri, ancora in possesso della rivoltella, e con la ferita d’arma da fuoco al ventre. Accusato di duplice omicidio, gli venne riconosciuta la scriminante dell’eccesso colposo di legittima difesa, e venne condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria a 3 anni e 4 mesi di reclusione, e scarcerato nell’ottobre 2007. Con l’accusa di tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco, venne condannato anche RIMOSSO PER OBLIO.
I carabinieri riscostruiscono anche una seconda aggressione, che vede anche questa volta da una parte RIMOSSO PER OBLIO, e dall’altra esponenti della famiglia RIMOSSO PER OBLIO. RIMOSSO PER OBLIO, insieme ad RIMOSSO PER OBLIO, la sera del 20 gennaio 2008 vengono arrestati in flagranza di reato dai carabinieri, chiamati dallo stesso RIMOSSO PER OBLIO che chiede aiuto per un tentativo di aggressione all’interno della propria abitazione. L’ipotesi accusatoria dei carabinieri è che, con RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO reclusi per i fatti del 20 gennaio, sarebbe toccato ad RIMOSSO PER OBLIO (fratello di RIMOSSO PER OBLIO e nipote di RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO) e RIMOSSO PER OBLIO (fratello di RIMOSSO PER OBLIO e zio di RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO) vendicarsi di RIMOSSO PER OBLIO. I due, quindi, al termine delle indagini vengono arrestati con l’accusa di essere i mandanti del mancato killer, rimasto ancora senza un volto. Delle circa cinquecento persone presenti in piazza quella sera a Melito, nessuno ha saputo fornire una testimonianza utile alle indagini.
Fabio Papalia
FOTO RIMOSSE PER OBLIO