Rometta (Messina). Prosegue l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nell’hinterland del centro mamertino al fine di assicurare con l’attività di prevenzione, specie quella tesa a frenare i reati di tipo predatorio, maggiori standard di sicurezza per i cittadini. In tale contesto, intorno alle 14.00 di ieri si è sviluppata, nel Comune di Rometta, l’attività che ha consentito di assicurare alla Giustizia un cittadino originario del Montenegro (ex Jugoslavia) responsabile di un tentato furto in appartamento e resistenza a Pubblico Ufficiale. I Carabinieri sono entrati in azione quando presso la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Milazzo è giunta una telefonata che ha segnalato un tentativo di furto presso una civile abitazione del Comune di Rometta. Immediatamente, al fine di precludere ogni via di fuga al ladro che, nella circostanza, si era allontanato dal luogo del furto a bordo di un’autovettura, l’operatore della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Milazzo ha allertato le pattuglie in servizio esterno circa l’accaduto.
Ad intervenire per prima, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Rometta, che ha intercettato e bloccato l’autovettura, una Volkswagen Golf, condotta appunto dal malfattore. L’uomo, nella circostanza, atteso che i Carabinieri gli avevano precluso ogni via di fuga, sceso dall’autovettura, nel tentativo di sottrarsi al controllo, si è scagliato contro i Carabinieri venendo però immediatamente bloccato.
A quel punto, il malafattore, identificato in Dzemaili Redzep, nato in Montenegro (ex Jugoslavia) 41 anni, residente a Messina, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato dichiarato in stato di arresto per tentato furto e resistenza a Pubblico Ufficiale. Nella circostanza, nel corso della perquisizione veicolare, i Carabinieri hanno rinvenuto alcuni arnesi da scasso che, nella circostanza sono stati sottoposti a sequestro.
Nella mattinata odierna, a seguito dell’udienza tenutasi con rito direttissimo presso il Tribunale di Messina, Dzemaili Redzep è stato condannato alla pena di mesi otto di reclusione e trasferito presso il Carcere di Messina Gazzi.
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