Reggio Calabria. La finanziaria varata da Tremonti, tanto rigorosa quanto difficile da metabolizzare per un Meridione che entra nell’era federalista con gigantesche difficoltà legate ad uno storico e totalizzante affidamento alle risorse del Pubblico – che, come stiamo vedendo per Sanità e servizi, ha creato gigantesche voragini – sta lasciando il segno dalle nostre parti non già per una riduzione complessiva e radicale dei trasferimenti agli Enti, quanto per l’abolizione di alcune provincie quali Crotone e Vibo! La sortita del neosindaco di Gioia Tauro Bellofiore sulla richiesta di un tavolo “istituzionale” (cosi riportata dalla stampa!) con la Provincia di Vibo per un’adesione alla stessa di alcuni comuni della Piana – a linee programmatiche non ancora presentate! – ha dell’allarmante; per una serie di motivi. Il primo, perché è impensabile immaginare aggregazioni territoriali inedite solo per tenere in vita altri Enti e senza un fondamento di compatibilità storica, operativa e amministrativa. Secondo, perchè da qui a poco si apriranno per Gioia Tauro e per la Piana tutta, scenari di straordinario sviluppo grazie alla progettualità che la Regione guidata da Scopelliti saprà mettere in campo. Terzo, perché, pur evidenziando la ormai conclamata incapacità dell’attuale Amministrazione Provinciale a disegnare e realizzare programmi di largo respiro anche e soprattutto per una delle porzioni più trainanti del proprio territorio, si astiene dal fare una revisione seria del ruolo che le Istituzioni pianigiane e la politica del luogo hanno rinunciato a ricoprire negli ultimi anni. Soprattutto nell’agganciarsi con pari dignità’ ad una realtà dinamica e trainante come quella della città capoluogo che, di certo, non si sarebbe sottratta dall’assecondare sinergie e collaborazioni strategiche soffocando coi fatti sul nascere, qualsiasi polemica su ruoli e pesi! Certo, non è sempre facile assumersi il compito di fare i conti in casa propria, tuttavia ritengo che in molti, oggi, debbano farlo!
Anche la mia parte politica ha le sue colpe, soprattutto perché, in quelle zone – fatte salve alcune rodate esperienze! – non ha ancora saputo mettere in rete una classe dirigente giovane e credibile che si spenda sul campo mirando a conseguire risultati concreti e che sappia stimolare e materializzare sinergie utili alle comunità locali, abbandonando la pessima abitudine di snocciolare problemi e soluzioni irrealizzabili sui giornali (iniziando delle questioni relative al Porto!) ed iniziando con umiltà un percorso di miglioramento e di crescita delle proprie competenze accanto a chi, in questi anni, ha dimostrato di saper amministrare bene. Gioia Tauro e altri comuni importanti della zona, oltre a subire i danni legati alla pervasività della criminalità organizzata, sconta la pochezza di una proposta politica che, da una parte non residuale della classe dirigente locale, emerge ricchissima di sfrenate ambizioni personali, ma non di rado povera di buone idee e di voti veri ( vedi la sconfitta, dannosissima per la città e per il PdL, di Umberto Pirilli!). Nonostante le straordinarie potenzialità umane e professionali che esprime! Per questo motivo, con disponibilità e con forza, invito le tante sensibilità che sono portatrici dell’idea che solo in seno alla Città Metropolitana di Reggio Calabria la Piana può tornare protagonista, ad attivare momenti di confronto costruttivo per cogliere sin da subito tutte le opportunità che giungeranno da una Regione finalmente operativa e attenta e, non da ultimo, guidata da un reggino che, proprio per i motivi cui facevo cenno prima, è stato accolto con una fiducia e un sostegno senza precedenti anche e soprattutto in quello straordinario scorcio di Calabria.
Amedeo Canale
Assessore alla sicurezza ed ai trasporti
Comune di Reggio Calabria