Agrigento. Beni per un valore di oltre 500 mila euro, riconducibili a Gregorio Lombardo, sono stati sequestrati ad Agrigento dalla Guardia di Finanza di Palermo. Gregorio Lombardo, 56enne nato a Favara (AG), venne arrestato nella notte dell’11/07/2005, all’indomani dei festeggiamenti del Santo Patrono di Agrigento, in seguito all’operazione di polizia denominata “San Calogero”.
Gli arresti eseguiti quella notte, furono in tutto 13 tra Agrigento, Favara e Palma di Montechiaro, il ”triangolo delle Bermuda” della mafia locale, contro boss e affiliati della nuova Cosa nostra di Agrigento, nata dalle ceneri delle inchieste “Akragas 1” e “Akragas 2″ che colpirono a fondo i vecchi clan. Teatro della vicenda di tale inchiesta furono omicidi, estorsioni e atti intimidatori perpetrati in Agrigento e provincia.
In particolare Gregorio Lombardo, a seguito di intercettazioni ambientali all’interno di una abitazione di Favara, venne ritenuto responsabile di una serie di progettazioni finalizzate all’esecuzione di attentati incendiari, le cosiddette ”cose tinte” nel gergo degli affiliati.
Con sentenza del 07/05/2010 la Cassazione confermava, per il Lombardo, la sentenza emessa al processo d’appello antimafia ‘’ San Calogero’’, ad otto anni di reclusione. In data 05/05/2010 il Tribunale di Agrigento, II sezione penale, a seguito di articolate indagini economiche-finanziarie condotte dal Gico di Palermo, che ha eseguito in data 27 maggio scorso la misura ablativa, con provvedimento n. 25/10 R.M.P., ha disposto nei confronti del Lombardo il sequestro di immobili e disponibilità finanziarie per un totale di 509 mila euro, come di seguito specificato:
- sopraelevazione di edificio sito in Favara (AG) – valore euro 224.000;
- abitazione di vani 5,5 sita in Agrigento – valore euro 165.000;
- certificati di risparmio al portatore – valore euro 120.000.