Palermo. I Carabinieri del Noe denunciano la titolare di un autolavaggio per smaltimento reflui di natura industriale e abbandono di rifiuti speciali. E’ accaduto a Palermo, quando i Carabinieri della Stazione Porta Montalto unitamente a personale specializzato del Noe Carabinieri Palermo (Nucleo Operativo Ecologico), hanno denunciato in stato di libertà la titolare di una ditta individuale, per smaltimento reflui di natura industriale e abbandono di rifiuti speciali.
E’ stato condotto un controllo presso la ditta individuale “F.A.”, con insediamento produttivo ubicato a Palermo in Via Cortile Pensabene II, attività di autolavaggio. Il locale, posto al piano terreno di un immobile edile di vecchia struttura, avente una superficie di mq.45 circa, tipo garage con chiusura a saracinesca, è risultato adibito all’attività di autolavaggio ed infatti al suo interno vi erano compressori con asta e spruzzatore unitamente a prodotti per sgrassare, idropulitrice, una buca dove trova alloggio un sistema di ponte-sollevamento ad aria compressa al fine di alzare le autovetture e consentirne il lavaggio nella parte sottostante, un canale che collega tale zona ad una sorta di vasca ispezionabile dove vengono convogliati i reflui del lavaggio, un pozzetto contenente acque nerastre e visibilmente oleose, posto nella zona finale di tale sistema, da dove ha inizio una condotta di scarico dei reflui che porta all’esterno, un pozzetto esterno della pubblica fognatura, dove i reflui dell’insediamento vengono scaricati dal pozzetto, mediante una condotta.
Tale scarico dei reflui avviene in assenza di un idoneo sistema di trattamento dei reflui, ovvero di depurazione, consistente comunemente nella separazione delle parti solide da cui hanno origine i cosiddetti rifiuti speciali tipo “fanghi” (che devono essere smaltiti a parte mediante ditta autorizzata alla gestione dei rifiuti almeno una volta l’anno), di liquidi chiarificate, processo/sistema che deve essere opportunamente legittimato da specifica autorizzazione allo scarico, previa istanza dell’interessato al Comune.
La titolare dell’attività una signora palermitana, F.A. di 58 anni, che era presente sul posto al controllo, non è stata in grado di esibire nessun provvedimento amministrativo e ha dichiarato, nell’immediatezza, che esercitava in tale sito ed in tale stato dal 1995, come da licenza di esercizio del Comune, esibendo solamente un contratto con una ditta convenzionata per il ritiro dei rifiuti speciali sopradescritti, i quali vengono già opportunamente identificati con il previsto codice CER 190813.
A seguito dell’ispezione sono state riscontrato le violazioni penali a carico di F.A., pertinenti alle seguenti ipotesi di reato:
- * art. 137 comma 1° del Dlgs. 3 aprile 2006, nr.152, per avere esercitato attività di autolavaggio da cui hanno origine reflui di natura industriale (come evidenziati nelle definizioni dell’art.74 comma 1° lett.H dello stesso Decreto), mediante scarico nella pubblica fognatura senza autorizzazione comunale;
- * art.6 comma 1° lett.B) del Decreto 30 dicembre 2008, nr.210 (Emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti), perché quale titolare di impresa individuale, abbandonava rifiuti speciali del tipo fanghi identificati con codice CER 190813 derivanti dall’attività di autolavaggio, in quanto non era in grado di esibirne il corretto prelievo ed avvio a smaltimento e/o recupero). Quanto sopra mediante scarico diretto nella fogna pubblica.
Stante la situazione di urgenza, avendo inoltre palesato la stessa inadempiente che comunque avrebbe continuato a lavare i veicoli nonostante il controllo dei Carabinieri, si è provveduto al sequestro preventivo della condotta di scarico, verso la pubblica fognatura, delle acque reflue industriali derivanti dall’autolavaggio della ditta, ubicata nel suolo all’interno del locale di Via Cortile Pensabene II.
Al momento del controllo all’interno del locale vi era un’autovettura Fiat Panda, che si trovava in fase di lavaggio da parte delle persone di seguito indicate che quindi stavano svolgendo attività lavorativa per conto della signora F.A.:
- G. A., palermitano di 26 anni;
- K. R., nato in Tunisia, di 52 anni, residente a Palermo;
i quali indossavano pantaloni da lavoro e stivali in gomma, identificati, hanno verbalmente riferito di lavorare “in nero”, pertanto è stato informato l’Ispettorato del Lavoro e l’ASP di medicina del lavoro per quanto di loro competenza. Contestualmente è stata elevata una sanzione amministrativa per la mancata esibizione dichiarazione M.U.D. (modello unico di dichiarazione ambientale).