Palermo. “Raccolgo l’appello di Don Giovanni Caruso e faccio mie la preoccupazione e l’impegno per far si’ che ai cittadini del comprensorio di Avola e Noto sia garantito un livello efficiente nelle prestazioni e nel fabbisogno sanitario”. Lo dice Titti Bufardeci, assessore regionale alle Risorse agricole, che ha inviato al vicario foraneo di Avola un messaggio per rispondere all’appello lanciato proprio dal prelato nei giorni scorsi.
“Da sempre mi batto per garantire le migliori risposte per le esigenze di salute del territorio – afferma Bufardeci – e da tempo, come tutti sanno, sono in prima linea per quel presidio fondamentale che è l’Utic (Unità terapia intensiva coronarica) di Avola-Noto, progetto ormai prossimo all’apertura che ho seguito sin dalla sua genesi. Una struttura che è una priorità per tutti.
“Sul piano delle strategie, poi – prosegue Bufardeci – sarà anche necessario mantenere sul territorio l’operatività delle strutture complesse di otorino, oculistica e rianimazione”.
“Credo che questo obiettivo sia raggiungibile – spiega l’assessore – perché in fondo basta analizzare periodicamente i livelli di prestazione, occupazione dei posti letti e peso degli interventi sanitari, cosi’ come avviene per le altre zone della Sicilia. Sono convinto che i parametri dell’ospedale Di Maria siano rispondenti ai requisiti necessari per mantenere le unità operative complesse”.
Per Bufardeci, “non va dimenticato il tasso di mobilità sanitaria del territorio di Noto e Avola. Fatto che spinge a chiedere un potenziamento dei servizi per la salute dei cittadini”.
L’assessore alle Risorse agricole ricorda la disponibilità e l’impegno del collega di giunta Massimo Russo e dell’amministrazione regionale ad avviare un percorso di recupero strutturale per fare fronte alla carenza di organico.
“Un esempio su tutti – spiega Bufardeci – è la decisione di ricorrere alle procedure concorsuali per far entrare in organico almeno 100 medici”. “Sul piano più complessivo – conclude – è necessario avviare un percorso virtuoso per cancellare il deficit di organico nel settore sanitario a Siracusa, un deficit che riguarda il personale medico, i paramedici e gli infermieri. Di questi aspetti si dovrà ovviamente tenere conto anche nel valutare il piano economico di rientro dell’Asp di Siracusa”.
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