Palermo. “Chi fa parte della mafia è fuori dalla società civile: questo il messaggio che ci ha lasciato il generale Dalla Chiesa, uomo solido, coerente, autentico, libero da compromessi e senza paure, che conquisto il cuore della gente, soprattutto dei giovani”. Così il vicepresidente della Regione siciliana con delega all’Economia, Michele Cimino, nel ricordare il sacrificio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta, Domenico Russo, massacrati da un commando mafioso in via Carini, a Palermo, il 3 settembre del 1982. “Il ventottesimo anniversario della strage – ricorda l’assessore Cimino – ci deve sempre più spronare a debellare Cosa nostra che tenta di infiltrarsi nelle istituzioni e vessare gli imprenditori. Sono convinto che la società ormai sia matura: dal silenzio assenso al racket malavitoso si e’ passati alle denunce. Imprenditori e comuni cittadini hanno capito che la nostra terra è fonte di ricchezza per tutto il Paese e che il racket uccide l’economia e il mercato del lavoro”.
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