Reggio Calabria. Ormai siamo alla frutta, anzi probabilmente è terminata anche quella. Il Coordinamento degli Enti del Terzo Settore manifesta il proprio disagio, la propria sconfortante impotenza di fronte ad una situazione divenuta ormai insostenibile. Diversi mesi or sono questo Coordinamento ha denunciato la gravissima situazione di incertezza che grava sui servizi sociali prestati dal mondo delle cooperative e dell’associazionismo, verso le cosiddette fasce deboli della città. Si tratta di servizi particolarmente delicati che si occupano di minori, disabili, tossicodipendenza, anziani, immigrati, donne in difficoltà ed in generale di tutte quelle persone che si trovano ai margini di una società sempre meno inclusiva ed accogliente. Organizzazioni che hanno sempre lottato per restituire dignità alle persone in difficoltà, e che oggi rischiano di perdere la propria di dignità, tra i meandri di una politica tesa a operare tagli generalisti che, come una mannaia, cadono in modo paritetico su chi ha tanto e su chi ha poco, rinnovando l’antica ingiustizia di parti uguali tra diseguali. A fronte di tali scelte scriteriate, il Coordinamento ha chiesto al proprio interlocutore più prossimo, il Comune di Reggio Calabria, di porre in essere politiche innovative e condivise tese a costruire un welfare forte, capace di uscire da una situazione di precarietà e da una logica di emergenza. Nel pieno rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà, abbiamo chiesto di mettere in atto modalità di condivisione e collaborazione tra l’Ente locale e le organizzazioni no profit per la programmazione dei servizi alla persona della nostra città. A seguito delle nostre richieste è stato sottoscritto un Protocollo di intesa, in data 5 agosto, in cui è espresso l’impegno di collaborazione, nonché l’impegno dell’Amministrazione comunale a definire il pregresso e restituire dignità ai servizi, nel pieno riconoscimento della funzione pubblica degli stessi. Per tale motivo il protocollo prevede 3 punti preliminari, condizione necessaria per la concreta realizzazione degli obiettivi fissati:
- Il rientro concordato ed in tempi brevi dei crediti pregressi vantati dalle organizzazioni senza fini di lucro che gestiscono servizi per conto del Comune;
- Consentire un’adeguata programmazione attraverso la garanzia del pagamento dei corrispettivi ai medesimi enti nel tempo massimo di 90 giorni, prevedendo comunque una priorità nei pagamenti rispetto gli altri creditori in ragione della particolare natura delle organizzazioni no profit
- Il pagamento immediato, salvo tempi tecnici, delle cosiddette “partite di giro”, cioè quelle spettanze versate nelle casse comunali dalla Regione o dai Ministeri da “girare” in favore degli enti del terzo settore che hanno gestito i relativi servizi o progetti.
Ovviamente il protocollo ha rappresentato un risultato importante, frutto di un confronto politico franco e costruttivo, ma è chiaro che per essere tale, il protocollo non può e non deve restare solo un documento scritto, ma deve divenire prassi ordinaria. Purtroppo ad oggi, nostro malgrado, dobbiamo segnalare che gli impegni assunti non sono stati rispettati, e la situazione economica delle organizzazioni del coordinamento è rimasta tale e quale e versa in gravi condizioni per la stanchezza dei tanti operatori del settore che aspettano, in alcuni casi da oltre 6 mesi, la giusta retribuzione per il lavoro svolto. Una stanchezza che si aggiunge anche alla mancanza di beni di prima necessità necessari per portare avanti i servizi e che pone a serio rischio la loro stessa sopravvivenza. Di tale situazione e del rischio di chiusura che stanno correndo i diversi servizi alla persona della nostra città riteniamo debbano essere informati i cittadini, affinché prendano coscienza del grave stato di crisi e precarietà delle nostre organizzazioni. Il Coordinamento, pertanto, chiede con forza all’Amministrazione Comunale di porre in essere ogni provvedimento necessario al rispetto del protocollo sottoscritto, determinando con estrema urgenza il rientro nel debito verso le organizzazioni del terzo settore della città, ponendo le basi perché il dialogo fruttuosamente avviato nei mesi scorsi possa legittimamente proseguire. In ogni caso, in ragione dell’estrema gravità del momento che va al di là della problematica locale, il Coordinamento degli Enti del terzo settore promuoverà nei prossimi giorni una manifestazione volta a sensibilizzare il territorio ed interrogarci sul futuro dei servizi sociali nel nostro Comune e nella nostra regione.
Il Portavoce del Coordinamento
Avv. Luciano Squillaci