Messina. Lunedì 22, alle 9.30, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, si terrà il convegno “Nato all’ombra di San Raineri” ricordando Turi Vasile, promosso dal Comune di Messina. I lavori saranno aperti dal saluto del sindaco Giuseppe Buzzanca mentre gli interventi saranno dei professori Francesco Mercadante, Giuseppe Buttà, Girolamo Cotroneo, il giornalista Vanni Ronsisvalle e l’attore Gilberto Idonea. Nel corso del convegno, cui presenzierà Luciana Vasile, verrà proiettato il filmato “Un villano a Cinecittà. Omaggio a Turi Vasile”, per la regia di Salvatore Presti. Nato a Messina il 22 marzo 1922 , Turi Vasile è scomparso il 2 settembre dello scorso anno; figura importante della cultura italiana, fu produttore cinematografico, regista, sceneggiatore, critico letterario. Si era laureato in lettere a Roma con il prof. Natalino Sapegno, con una tesi sul teatro di Giovan Battista della Porta, commediografo napoletano della fine del XVI secolo. Giovanissimo debuttò come commediografo con tre commedie di ambiente regionale, nel tentativo di usare efficacemente una lingua parlata che avesse tuttavia una dignità poetica letteraria: La procura che nel 1941 vinse i Littorali del Teatro e fu rappresentata al Teatro nazionale dei GUF a Firenze e alle Arti di Roma; Arsura che ebbe una sola – tempestosa – rappresentazione sempre a Firenze: interpretata da Kiki Palmer, Gero Zambuto e Roberto Villa, vide il pubblico diviso, e i dirigenti del GUF ne vietarono le repliche per il pessimismo tragico della trama; e L’acqua che fu messa in scena con successo dalla compagnia “Pilotto- Scelzo-Bagni-Zareschi”- e successivamente divenne cavallo di battaglia di attori siciliani come Giovanni Grasso jr., Michele Abruzzo e Rocco D’Assunta. Nel 1940 fu nominato Direttore del Teatroguf di Roma che agiva all’interno dell’Ateneo e nel dopoguerra abbandonò nei suoi drammi l’ambientazione rusticana per dedicarsi ai temi proposti dall’attualità del tempo, in quel miscuglio contraddittorio di disperazione e di speranza ,di rinuncia e di fervore, di sfiducia e di fede che caratterizzò la seconda parte degli anni quaranta e tutti gli anni cinquanta. Vasile è stato produttore di film come Roma di Federico Fellini, I vinti di Michelangelo Antonioni (per cui ha fatto anche lo sceneggiatore), Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, Pane e cioccolata di Franco Brusati. Grande appassionato di cinema, è stato anche regista e dietro alla macchina da presa ha girato lo spiritoso film, con Totò Gambe d’oro, commedia che ruota attorno al mondo del calcio e Le signore con Chelo Alonso, Bice Valori, Antonella Steni, Enrico Maria Salerno, Paolo Panelli. Ha collaborato a vario titolo ai film più diversi, da Processo alla città di Luigi Zampa al divertente Operazione San Gennaro di Dino Risi, da Sedotta e abbandonata di Pietro Germi a Gli indifferenti di Francesco Maselli. Da intellettuale non ha trascurato il teatro, in cui è stato attivo fin dagli anni Quaranta, autore di numerose commedie quali L’arsura, Una famiglia patriarcale, Lia rispondi, Quiz con la regia di Andrea Camilleri. Ha collaborato anche con la Rai producendo lo sceneggiato Lo scialo tratto dal romanzo di Vasco Pratolini e la miniserie di Carlo Lizzani La donna del treno. Sul finire degli anni Ottanta Vasile ha cominciato a scrivere libri, soprattutto di narrativa e di ricordi della sua avventurosa vita nel teatro e nel cinema. Tra i suoi titoli Paura del vento e altri racconti, Un villano a Cinecittà, L’ultima sigaretta, La valigia di fibra, L’ombra uscito due mesi fa. È stato anche presidente dell’Istituto nazionale del dramma antico.
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