di Fabiano Polimeni
Reggio Calabria. Dopo la disperazione per la tragedia lametina, è il momento propositivo, quello nel quale avanzare proposte concrete per tutelare i milioni di utenti che giornalmente in Italia si spostano sulle due ruote a pedale, per sport o per semplice locomozione. Così, mentre arrivavano i messaggi di cordoglio dell’intero movimento nazionale al Comitato regionale della FCI, presieduto da Mimmo Bulzomì, arriva sul tavolo delle istituzioni il tema della sicurezza stradale, vista dalla prospettiva degli utenti più deboli ed esposti dopo i pedoni: i ciclisti. A Lamezia, domenica scorsa, oltre alla premiazione – immediatamente interrotta quando è giunta la notizia della tragedia – per l’attività amatoriale agonistica nella stagione appena conclusasi, si stava discutendo proprio delle tematiche legate alla sicurezza stradale dei ciclisti, a pochi chilometri di distanza dal luogo in cui hanno perso la vita sette amici del pedale. Traccia la linea il presidente regionale FCI Bulzomì, <<Bisogna intervenire adesso per evitare che in futuro si ripetano tragedie simili a questa. A nome ed a tutela di tutto il ciclismo calabrese, il Comitato regionale che rappresento, vuole organizzare una tavola rotonda sul tema della sicurezza che coinvolga tutte le amministrazioni pubbliche della Calabria: regionale, provinciali e comunali. Perchè questo è il momento di discutere di sicurezza, prima di mettere un altro lutto al braccio>>. A Lamezia. Bulzomì aveva anche anticipato agli atleti e alle società il contenuto di un incontro avuto a Reggio Calabria con il delegato comunale allo sport Fabrizio Veneziano, dal quale sarebbe emersa la possibilità di mettere a bilancio la somma di 300 mila euro da destinarsi alla costruzione di un ciclodromo in zona Pentimele. Le proposte della Federazione e le esigenze delle migliaia di appassionati calabresi sono note, avere arterie idonee per praticare quella “tremenda passione” che ti porta a sacrifici ascetici pur di coltivarla. Alle parole di rito servono i fatti, misure concrete per indicare un’inversione di rotta rispetto al deserto che fino ad oggi ha accompagnato i cicloamatori italiani in giro per le pericolose strade del Belpaese.
Tra le iniziative che sono al vaglio per onorare al meglio la memoria degli amanti del ciclismo, uccisi in sella al loro mezzo di libertà, Bulzomì ha chiesto al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, “la collaborazione per poter organizzare a Lamezia Terme un raduno nazionale di ciclisti con la partecipazione di grandi campioni del pedale di ieri e di oggi in modo da dimostrare tutto l’affetto del ciclismo italiano alle famiglie della vittime ed elevare una stele in memoria degli amici scomparsi”. All’impegno della FCI, fa da supporto il grido che si leva in questi giorni nella Rete, con loro, gli appassionati della grande famiglia del ciclismo calabrese, che gridano la loro presenza. <<Chiediamo i necessari adeguamenti delle strade, tenuto conto del fatto che esiste un popolo di ciclisti in continuo aumento che ha tutti i diritti di poter circolare liberamente e in sicurezza, rispettando tutte le norme in vigore. Se in tanti possiamo ritenerci quasi dei “ciclisti professionali” che in un modo o nell’altro riescono a svincolarsi e venir fuori dalle numerose insidie che offrono le nostre strade, dobbiamo soprattutto pensare al fatto che esiste tutto un sommerso di ciclisti occasionali, delle uscite domenicali, delle piccole passeggiate vicino casa o al massimo per percorrere qualche km nel centro cittadino a sbrigare commissioni varie, che sono coloro i quali incontrano le maggiori difficoltà durante gli spostamenti in città, in centri privi di qualsivoglia infrastruttura atta a tutelarne l’incolumità>>scrivono sul gruppo Facebook “DIAMO VITA AL CICLISMO”.
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