Dopo Il Corriere di Calabria e l’opinione pubblica reggina nella Grande Guerra (1914-1918) e Giuseppe De Nava, un conservatore riformista meridionale; la Fondazione Italo Falcomatà e la casa editrice Città del Sole hanno pubblicato un nuovo libro di Italo Falcomatà: La penna e la voce I Scritti storico-politici 1977-1990 (pp. 232 € 16,00). Si tratta del primo volume di una collana che raccoglierà gli scritti sparsi del sindaco della Primavera di Reggio. Dopo gli scritti storico-politici, seguiranno quelli di carattere letterario e i discorsi. Il libro è ben articolato, agile e di gradevole lettura grazie alla curatrice Valentina Confido. Gli articoli sono tratti da vari periodici. Tra i quali spicca Historica, pregevole rivista di studi storici fondata e diretta dal Domenico De Giorgio.
Nel 2002, qualche mese prima di morire, il prof. De Giorgio cedette Historica al Comune di Reggio Calabria perché continuasse a essere pubblicata. Purtroppo, l’ultimo numero della rivista risale al 2004: dopo – misteriosamente e inspiegabilmente – si sono perse le tracce. Gli argomenti trattati sono vari, si va dai protagonisti della storia d’Italia come Pietro Nenni (Falcomatà assistette nel 1953 a un suo comizio in Piazza Duomo in compagnia del padre) a Luigi Longo (la sezione Nino Battaglia del PCI conservava una fotografia del leader del PCI che vendeva L’Unità per le strade di Tremulini). A quelli della storia cittadina: da Giuseppe Valentino, ricostruì una città senza arricchirsi, all’Ammiraglio Giuseppe Genoese Zerbi, il creatore della Grande Reggio. Altri articoli sono dedicati all’Europa dell’Est e alla crisi dei partiti politici italiani. Nel libro, Italo Falcomatà si conferma ancora una volta storico di talento e fine intellettuale, qualità che unite a una chiarezza espositiva, rendono gradevole la lettura.
Tonino Nocera