Catania. La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha disposto diverse perquisizioni domiciliari in varie città d’Italia, eseguite dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nei confronti di 15 soggetti italiani indagati per divulgazione di video pedo-pornografici mediante la rete internet. A Bologna, nel corso delle attività, uno degli indagati è stato tratto in arresto in flagranza di reato.
L’indagine, ha riguardato il contrasto della divulgazione di materiale pedo-pornografico su Internet tramite il programma peer-to-peer denominato E-mule. In particolare, gli indagati hanno acquisito e diffuso sulla rete internet video di pornografia minorile, utilizzando il citato software di file sharing.
Le investigazioni, compiute con attività sotto copertura e con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Marisa Scavo, sono state finalizzate al rinvenimento di filmati pedo-pornografici, anche con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedo-pornografia On-line (CNCPO) di Roma.
Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Siracusa, Messina Bologna, Pistoia, Cagliari, Venezia, Taranto, Roma, Rimini, Brescia, Como e Cuneo. L’arrestato è un bolognese di 64 anni, nel suo computer gli investigatori hanno rinvenuto migliaia di file (video e immagini) pedo-pornografici. Numeroso il materiale informatico sequestrato durante le perquisizioni.
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