Catanzaro. A 3 mesi dall’emanazione del decreto sui ticket ed al terzo incontro con le organizzazioni sindacali la Regione non dà soluzione ai problemi di iniquità del provvedimento e rinvia al prossimo martedì la risposta ai quesiti di merito posti dalla CGIL. Intanto, per mettere riparo ai disagi a cui sono sottoposti i cittadini per le lunghe file, affida ai sindacati la gestione di un servizio che è prerogativa delle ASP. La CGIL non ci sta. La propria assistenza gratuita la garantisce ogni giorno nei propri uffici a prescindere dall’Accordo. Per la CGIL vanno rivisti senza altri indugi i contenuti del decreto che precludono il diritto di cura dei calabresi in una fase difficile in cui sono migliaia le famiglie a basso reddito esposte a nuove forme di povertà ed alla limitazione dei propri bisogni di salute. Il decreto, peraltro, sta già evidenziando molti aspetti fallimentari. La contrazione della domanda di prestazioni, oltre alle pesanti ricadute sociali, annullerà presto l’obiettivo di un maggiore gettito, anzi sposterà probabilmente la domanda verso il privato a pagamento, dove almeno qualcuno risolverà il problema dei tempi di attesa. A questo si aggiunga che sta già sottolineando il fallimento di chi aveva la responsabilità di governare il sovraccarico dei servizi amministrativi delle ASP, i cui operatori sono stati abbandonati fra i risvolti di un decreto che nasce male a livello nazionale ed approda peggio nella sua applicazione regionale. La CGIL non firmerà alcun accordo se non saranno introdotte sostanziali correzioni. E’ interesse della CGIL, dei lavoratori e dei pensionati che rappresenta, giungere all’ampliamento delle fasce di esenzione per i lavoratori a basso reddito, i precari, gli LSU-LPU, i lavoratori a progetto, in CIG, in mobilità, gli inoccupati, così come ha rilevato nelle pagine di osservazioni tecniche presentate al Dipartimento. Per questo, venerdì ha avanzato al presidente Scopelliti la richiesta di una proroga sino al 30 giugno, al fine di verificare ogni soluzione praticabile per dare alle misure di compartecipazione alla spesa i caratteri di equità e di sostenibilità sociale e per allineare il rilascio dei tesserini di esenzione alla nuova dichiarazione dei redditi del 2010 visto che, stante il decreto, i cittadini esenti, in 6 mesi, dovranno presentare per 2 volte la documentazione per avere il beneficio dell’esenzione. E’ perciò fumo negli occhi la firma di un accordo che al momento non risolve nulla, in quanto restano in piedi tutti i problemi interpretativi e di iniquità del provvedimento. E’ fumo negli occhi dire ai calabresi che questo decreto allarga la platea dei beneficiari, quando ogni giorno centinaia e centinaia di cittadini agli sportelli e nei nostri uffici verificano la loro esclusione. Persino gli sbandierati vantaggi per i pensionati oltre i 65 anni o i bambini al di sotto dei sei anni sono un enorme bluff: molti di loro erano già esenti, con l’aggravio rappresentato dal decreto che esclude i componenti del loro nucleo familiare. La CGIL, nell’incontro di martedì, verificherà se esiste la reale volontà di alleviare i disagi dei cittadini non solo rispetto alle code agli sportelli, ma rispetto alla garanzia di accesso ai Livelli essenziali di assistenza preclusi da tasse, ticket, tariffe e disservizi infiniti.
Mimma Iannello
Segretaria CGIL Calabria