Sinopoli (Reggio Calabria). Una strada che sprofonda giorno dopo giorno, sotto gli occhi degli automobilisti costretti a percorrerla. Quasi venti metri di avvallamento, nella parte centrale della Provinciale 27 tra i Comuni di Sinopoli e S. Procopio. Un segnale stradale che si vede e non si vede, posto a pochissimi metri di distanza dalla “strozzatura” indica: cunetta o dosso e annuncia il divieto di superare i 20 km orari. Una tabella che, tuttavia, non ha impedito che qualche ignaro automobilista finisse con le ruote del proprio automezzo, all’interno del canale di scolo delle acque piovane. Per fortuna senza gravi conseguenze. Sprofonda lentamente l’arteria, “spinta” dalle tante, tantissime piogge di questi giorni. Sta spezzandosi in due la strada, nell’indifferenza totale delle istituzioni. Proteste di cittadini esasperati, lettere e telegrammi degli amministratori comunali, non sono stati sufficienti a far intervenire chi dovrebbe risolvere questo problema con opere definitive di consolidamento. Come dire: gli innumerevoli disagi cui i cittadini vanno incontro in molti casi, rimangono lettera morta. E intanto, si sbriciola questo tratto di strada che partendo dal Bivio “Guarnaccia” dove s’interseca con la statale Bagnara-Bovalino, offre la possibilità di raggiungere l’hinterland della Piana. Il disagio per gli utenti è notevole se si pensa che pochi chilometri dopo, c’è da superare lo scoglio rappresentato, ormai da cinque anni, dalle vistosissime e profonde buche, unite ai continui smottamenti, in prossimità del ponte in località “Mangano”. Sembra di trovarsi di fronte ad un percorso di guerra, anzi di fronte ad una strada “bombardata”. Così come il nome “Bombardara” assegnato al tratto di strada che sta per cedere. In ricordo del bombardamento americani contro i tedeschi in fuga su quell’arteria nel secondo conflitto mondiale. L’arteria, da San Procopio a Melicuccà al momento è ufficialmente chiusa al transito, anche se qualche impavido automobilista la percorre per non sobbarcarsi l’itinerario alternativo che, oltre ad allungare i tempi apporta ulteriori spese economiche. Qualche settimana fa, una squadra di operai si è recata sul posto a “plasmare” con il catrame i bordi del tratto interessato. Catrame che comunque non ha risolto il problema. E così per gli automobilisti, ma soprattutto per i centauri, ogni giorno si devono fare i conti con le buche al fine di evitarle con tutte le conseguenze del caso, come guasti meccanici, lesioni ai copertoni e rischi di incidenti. Senza contare che i livelli di sicurezza della strada si sono notevolmente abbassati e prospettive di realizzare interventi di manutenzione straordinaria, fino al momento,non ce ne sono. La rassegnazione regna sovrana tra i cittadini che si aggrappano all’antico adagio: la speranza è l’ultima a morire. Senza però tenere in considerazione il seguito della “sentenza”.
Antonio Ligato