Reggio Calabria. L’unificazione dell’Italia, questo processo così lungo e difficile, è passato anche da Reggio Calabria, attraverso lotte, sacrifici e sostenuto dai valori e dagli ideali che hanno alimentato e reso possibile l’unità del nostro paese. A testimonianza del ruolo che la nostra città e la sua popolazione hanno svolto a sostegno di questa nobile causa, Reggio ospita la mostra “Auguri Italia”, aperta ai visitatori fino alle ore 20 del 19 marzo.
A Palazzo San Giorgio, Palazzo Zani e al Palazzo della Provincia, si potranno vedere quadri, cimeli, fotografie che documentano il coinvolgimento della nostra città nel processo di unificazione. A Palazzo San Giorgio l’esposizione è dedicata ai protagonisti del Risorgimento reggino: i fratelli Plutino, Pietro Foti, Domenico Spanò Bolani. Un estratto del giornale Cronaca di Calabria testimonia lo sbarco di Garibaldi a Melito il 19 agosto 1860 e un quadro di Demetrio Greco, intitolato “Garibaldi ferito” rappresenta l’incidente del condottiero in Aspromonte.
Dopo la visita a Palazzo San Giorgio si passa a Palazzo Zani, per incontrare altre importanti tappe del Risorgimento, con foto e documenti dedicati ad eventi come la rivolta antiborbonica del settembre 1847 in Calabria, il plebiscito di annessione e la prima festa dell’Unità d’Italia il 2 giugno 1861. Da segnalare anche l’editto con il quale Re Ferdinando II dichiara di voler concedere la costituzione.
Ed ecco l’ultima tappa della mostra, al Palazzo della Provincia, dove sono presenti diversi esemplari delle raccolte dei collezionisti reggini. Armi, monete, cimeli, illustrazioni, relative al Risorgimento reggino. Di particolare interesse due stampe: “La presa di Reggio” e “Il combattimento sulla piazza di Reggio”. Inoltre, da ammirare, il bellissimo olio su tela di Andrea Valere “Il giorno dopo (l’inizio dell’ennesima rinascita di Reggio)”, realizzato per il centenario del terremoto e che riproduce il momento probabilmente più difficile per la nostra città, dopo l’Unità d’Italia.
Palazzo San Giorgio, Palazzo Zani e Palazzo della Provincia, dunque, è questo il percorso per imbattersi nella testimonianza e nella memoria di un popolo che ha combattuto per realizzare ciò che adesso, a distanza di centocinquanta anni, possiamo continuare a festeggiare. Ancora auguri, Italia!
Raffaele Putortì