Brancaleone (Reggio Calabria). La colza, una pianta il cui olio opportunamente trattato e trasformato in biodiesel come combustibile, probamente risolleverà le sorti dell’economia di Brancaleone. In mancanza di altre energie alternative, a Brancaleone e nel suo hinterland, si vogliono gettare le basi per la coltivazione della colza il cui olio vegetale prodotto dai semi della pianta potrà essere utilizzato, dopo le varie trasformazioni, come biocarburante per i motori Diesel. Infatti, durante la seconda guerra mondiale, venne usato come carburante per i veicoli nautici a causa delle difficoltà ad approvvigionarsi carburanti petroliferi. E’ questa la sintesi di un convegno ad alto livello svoltosi presso la sala dei Congressi dell’Hotel Altalia della cittadina rivierasca. Dal convegno, cui hanno partecipato autorevoli e qualificati esponenti del mondo dell’imprenditoria e studiosi di settore, è emersa la volontà che anche nella città di Brancaleone si possono riconvertire attività produttive e creare quindi, nuove prospettive di sviluppo commerciale nel meridione d’Italia. Se il progetto andrà a buon fine, come hanno rilevato i vari relatori, le ricadute sul piano occupazionale avranno ripercussioni notevoli sanando, così, una piaga che sta assumendo proporzioni devastanti. Promotore dell’iniziativa, unica in Calabria e nel meridione, come hanno più volte sottolineato i relatori, è Francesco Saladino, medico specialista in malattie respiratorie dove esercita la professione nella regione Lombardia e figlio del defunto Italo, ex Sindaco del Comune di Brancaleone. Saladino, come lui stesso ha riferito nel corso dei suoi interventi, dopo aver preso i dovuti contatti con gli esperti di settore, ha avanzato la sua proposta al Sindaco del Comune di Brancaleone, Francesco Moio, il quale, senza indugio, ha ritenuto opportuno di proporre alla cittadinanza le nuove opportunità di sviluppo che si potrebbero creare nel territorio. Infatti, Moio, nel corso del suo intervento, dopo aver “salutato” con entusiasmo la bontà del progetto ha evidenziato quali potrebbero essere gli scenari in un prossimo futuro legati alla coltivazione e alla conseguente trasformazione dell’olio di colza. “Il nostro territorio – ha detto il primo cittadino – non impedisce di allargare gli orizzonti, le prospettive, le progettualità, verso altre opportunità imprenditoriali che possono incrementare in modo esponenziale le opzioni lavorative in un contesto territoriale che ne sente enormemente il bisogno. E’ oltremodo notorio il gap – la differenza strutturale ed imprenditoriale che sussiste tra il Nord e il Sud dell’Italia – ha rilevato il Sindaco – che storicamente ha costretto generazioni di calabresi a rivolgere la loro attenzione altrove per imporsi, per far valere le loro innegabili capacità. Le interlocuzioni informali avute negli ultimi tempi con il dottor Francesco Saladino e con il dottor Cherubini mi hanno fatto capire che sussistono oggettivamente i presupposti per invertire questa triste tendenza e creare un circuito imprenditoriale sostenibile”. Per spiegare alla platea i contenuti del progetto si sono alternati al tavolo della presidenza illustri relatori. Il dottor Mario Cherubini ha trattato l’argomento “Progetti di riconversione nel settore agricolo.Impatto della crisi economica. Analisi strutturali. Coltivazione di cereali oleosi. Commercializzazione. Normative Cee. Sistema energetico”; l’ing. Domenico D’Ambra, dal canto suo, ha relazionato sugli” Approfondimenti ed analisi sulla cogenerazione e biomasse”: il dottor Davide Laneve ha parlato di “Gestione del personale ed organizzazione del lavoro nell’ambito delle Società Cooperative e relativi Consorzi”. Hanno moderato i lavori il dottor Francesco Saladino ed il dottor Vincenzo De Angelis, medico di medicina generale. Presenti al convegno il Vice Sindaco Giuseppe Benavoli e gli assessori Francesco Guarnaccia e Domenico Marino e il capogruppo di maggioranza consiliare Giuseppe Suraci. Infine, i relatori, hanno fatto presente che il biodiesel, una volta prodotto su larga scala, potrebbe avere prezzi molto competitivi e ridurre in modo significativo molte emissioni nocive: le polveri sottili, gli idrocarburi policiclici aromatici e lo zolfo, i nemici più temibili dell’aria delle nostre città
Agostino Belcastro