Locri (Reggio Calabria). Il sindaco della città di Locri Francesco Macrì, invita i cittadini e gli srgani di stampa, sabato 7 maggio alle ore 18:00, a Palazzo Nieddu del Rio, alla presentazione del libro di Francesco Minisci e Arcangelo Badolato: “La giustizia italiana raccontata ad un alieno”, Rubettino Editore. Interverranno: Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore DDA – Reggio Calabria; Domenico Naccari, consigliere comunale Roma – delegato per i rapporti con i calabresi. Modera Manuela Iatì, giornalista SKY TG24. Organizza Floriana Spagnolo, avvocato del Foro di Roma. Saranno presenti gli autori: Francesco Minisci, sostituto procuratore Roma; Arcangelo Badolati, caposervizio Gazzetta del Sud.
Agli avvocati partecipanti saranno conferiti 3 (tre) crediti formativi.
“La giustizia italiana raccontata ad un alieno”, Rubettino Editore, è un volume che racconta le incongruenze, le storie di ordinaria ingiustizia e i paradossi prodotti dal sistema giudiziario italiano. Il protagonista del volume è un omino verde proveniente da un’altra galassia al quale gli autori raccontano la giustizia italiana, complessa, contraddittoria, inapplicabile. La giustizia italiana è un sistema precario. Che spesso lascia i cittadini smarriti, increduli di fronte all’incertezza della pena. Mentre il crimine, occasionale, organizzato o dissimulato, resta impunito. Molti uomini di legge, eroi quotidiani e sconosciuti, tentano di reagire: denunciano, indagano, resistono. E non si sottraggono alle proprie responsabilità, compresa quella di spiegare a un curioso extraterreste come e perché in Italia la legge rischi di non essere uguale per tutti. Il volume racconta le incongruenze, le storie di ordinaria ingiustizia e i paradossi prodotti dal sistema giudiziario italiano. I due autori, basandosi su vicende reali, dimostrano quanto esigue siano spesso le pene inflitte ai responsabili di gravi reati; quanto dannoso e inutile si sia rivelato l’indulto; quanto complesso sia diventato lottare le cosche mafiose; quanto facile sia divenuta la vita per i cosiddetti “colletti bianchi” che delinquono in giro per l’Italia; quanto, ancora, sia vantaggioso e redditizio per faccendieri e imprenditori senza scrupoli lucrare illegittimamente fondi dall’Unione europea; quanto, infine, si mostri farraginoso il nostro ordinamento, pieno di trappole e, sostanzialmente, incapace di offrire risposte a chi invoca giustizia. La prefazione del volume è di Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, mentre l’introduzione è firmata da Giuseppe Maria Berruti, membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
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