Reggio Calabria. “Tessitura e certezza sono le parole chiave di questa importante assise che hanno ispirato questa mia riflessione. Il notaio è un professionista deputato ad offrire certezze, a tessere, quel prodotto che alla fine sarà il risultato voluto dalle parti e consentito dall’ordinamento giuridico”. Così, il vice presidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò è intervenuto in occasione del convegno di studio promosso dal Comitato Regionale Notarile della Calabria tenutosi oggi ad Altafiumara. “Spesso la mancanza di rapidità non dipende dal singolo professionista, ma dalla complessità delle vicende contrattuali, complessità che riguarda a volte anche le norme che il notaio è obbligato ad applicare e ad applicare quale primo operatore all’indomani della loro entrata in vigore, indipendentemente dalla loro chiarezza ed univocità di interpretazione. E qui, il legislatore deve recitare un dovuto ‘mea culpa. Il notaio non è un operatore di una ‘chirurgia d’urgenza’, dove la scelta tra l’intervento immediato e i necessari approfondimenti è purtroppo una scelta obbligata, nè tantomeno deve diventare un dottor Terzilli, di sordiana memoria. Secondo Nicolò: “è compito di tutti coloro che possono, nonchè nell’interesse di tutta la società, esaltare la figura del notaio così come prevista nel nostro ordinamento e, più in generale, negli ordinamenti del cosiddetto notariato latino, in contrapposizione a quelle spinte, che rimandano al diritto di matrice anglosassone, ove il notaio non è un terzo ‘super partes. Il notaio che noi tutti conosciamo ed abbiamo imparato ad apprezzare (anche se a volte con qualche vuoto di memoria) ha nel suo Dna il gene della terzietà. Senza dimenticarne la qualità di pubblico ufficiale e rappresentante dello Stato”. Nicolò ha pii concluso il suo intervento affermando che: “La nostra società ha sempre più bisogno di certezze e di legalità e tanto più ne ha bisogno il Mezzogiorno d’Italia e la nostra Calabria.