Palermo. Si fa sempre più incisiva e penetrante la lotta della Guardia di Finanza nei confronti di chi evade il fisco. Avvalendosi della previsione normativa di cui alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, che ha introdotto la cc.dd. confisca per equivalente” per i patrimoni dei grandi evasori, i Finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Palermo, nelle ultime settimane, su ordine della locale Procura della Repubblica, hanno sequestrato immobili, terreni, quote societarie, disponibilità finanziarie, autovetture ed imbarcazioni per circa 4,5 milioni di euro, pari a un valore “equivalente” alle imposte evase da 5 imprenditori palermitani, già denunciati per reati tributari a conclusione delle verifiche fiscali eseguite dalle Fiamme Gialle. I provvedimenti cautelativi sono scattati nei confronti dell’amministratore di fatto di due società operanti nel commercio all’ingrosso di carne nei quartieri di San Lorenzo e Tommaso Natale, il quale, servendosi di un prestanome ed occultando l’intera contabilità, non aveva presentato le dichiarazioni dei redditi per l’anno 2008 pur avendo effettuato operazioni commerciali per più di 4 milioni di euro. Peraltro, in sede di esecuzione della misura cautelare i Finanzieri constatavano che anche dopo la verifica fiscale il soggetto aveva continuato a non presentare le dichiarazioni. Così, pochi giorni fa, il magistrato ha disposto un ulteriore sequestro per 700.000 euro di imposte evase nel 2009. Analogo provvedimento, infatti, per circa 1 milione di euro, era già stato emesso d’urgenza in aprile dall’Autorità Giudiziaria, e ha riguardato una lussuosa villa con piscina. Stessa sorte è toccata all’amministratore unico di una nota azienda di autotrasporti di Palermo, al quale la Guardia di Finanza nel 2010 aveva contestato – tra l’altro – l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti rilasciate da una cooperativa di servizi e da una società che gestisce impianti di distribuzione di carburanti. Anche a lui l’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro di beni per 370.000 euro, tra cui diversi immobili e quote societarie. Importi ancor più consistenti riguardano il sequestro operato a due coniugi, amministratori di una società che vende sanitari, mobilio e altri materiali da costruzione, ai quali sono stati sequestrati beni per circa 1,5 milioni di euro, pari all’evasione accertata nel triennio 2007 – 2009. Tra i beni oggetto del provvedimento vi sono diversi appartamenti e terreni, una Porsche Carrera 4, una BMW mod. 325 ed una costosa imbarcazione da diporto. Beni per circa 1 milione di euro, infine, sono stati sequestrati, pochi giorni fa, ad un grossista di articoli fotografici. Il provvedimento ha riguardato diversi veicoli, terreni e fabbricati, oltre ad azioni e disponibilità finanziarie per circa 180.000 euro. Anche in questo caso il contesto penale ha tratto origine da una precedente attività di verifica fiscale svolta nei primi mesi del 2011, che ha permesso di accertare l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti negli anni 2008, 2009 e 2010 emesse da società “cartiere” o “filtro”, ossia di fatto inesistenti, con sede fittizia nella provincia di Napoli. L’applicazione dello strumento del sequestro preventivo “per equivalente”, ai fini della successiva confisca obbligatoria in caso di condanna definitiva, è stato esteso dalla legge finanziaria del 2008 anche ai reati tributari tra i quali rientrano la frode fiscale, l’omessa dichiarazione dei redditi o anche solo l’evasione fiscale superiore alle soglie previste dalla legge penale. ”Questi risultati rappresentano un primo, forte segnale dell’intensificazione dell’azione di aggressione da parte della Guardia di Finanza ai patrimoni illeciti accumulati dagli evasori fiscali, attestata anche dal forte incremento delle proposte di sequestro avanzate nel primo semestre di quest’anno conseguenti all’attività di verifica svolta, complessivamente ammontanti a più di 25 milioni di euro”.
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