Reggio Calabria. Di seguito una nota di Nino Costantino, segretario generale Filt-Cgil Calabria.
C’è una profonda differenza di stile e di comportamento tra il Sindaco di Reggio, dottor Demetrio Arena e il Direttore dell’Atam, ingegner Vincenzo Filardo. Tutta a vantaggio del Primo Cittadino. E se la spinosa vertenza dell’Azienda di trasporto cittadina si è risolta con un importante accordo, molto è dovuto alla responsabilità del sindacato, dei lavoratori e del Sindaco. Alle 4 del mattino, appena ricevuta la notizia della protesta dei lavoratori, io e Mimma Pacifici siamo partiti da Roccella, dove ci trovavamo, per dare una mano alla soluzione dei problemi e far riprendere l’attività ai lavoratori che si erano costituiti in assemblea. Arrivati alla 5,40 dinnanzi ai cancelli dell’Azienda ci siamo trovati di fronte l’ingegner Filardo che, invece di calmare gli animi, gettava benzina sul fuoco per far divampare l’incendio. Non è responsabile chi, di fronte all’esasperazione per continui ritardi e mancate erogazioni di salario e all’incertezza del proprio futuro, aggiunge il carico da novanta di imminenti esuberi (posizione confermata dalla dichiarazione apparsa sui giornali secondo la quale “la voce più importante –tra il 65% ed il 70%- dei costi di produzione è rappresentata dal personale dipendente”). Se ci fosse stato il senso di responsabilità ritrovato con l’accordo siglato in Comune alle sette della sera e non fossero emerse forzature fuori luogo e arroganti provocazioni, tutto quello accaduto si sarebbe risolto alle prime luci dell’alba. Se Filardo, insomma, fosse rimasto a letto a dormire ancora qualche ora avrebbe fatto una cosa utile a se stesso, ai lavoratori ed ai reggini. Adesso è importante recuperare la misura, la capacità da parte di tutti di governare processi davvero complicati e, soprattutto, senso di responsabilità. Sindacato e lavoratori lo hanno dimostrato. Lo recuperi adesso, ed in fretta, l’Azienda. Il Sindaco Arena, come tutti i suoi colleghi calabresi, si troverà a gestire nei prossimi mesi una situazione difficile dovuta alle decisioni sbagliate del Governo nazionale di tagliare i finanziamenti per il TPL, ai ritardi della Giunta regionale (e non solo di quest’ultima) di razionalizzare in modo produttivo e socialmente utile il sistema, ed alla precaria situazione finanziaria del Comune di Reggio di cui non porta responsabilità personale ma scaturita dai pesanti errori delle precedenti giunte comunali.