Cutro (Crotone). Venti operai in cassa integrazione della centrale a biomasse “Eta” di Cutro, appartenente al gruppo Marcegaglia, si sono inerpicati stamattina sulla piattaforma della ciminiera dell’impianto industriale, minacciando che non scenderanno fino al momento in cui non riceveranno formali garanzie circa la loro posizione lavorativa. Temono per il loro futuro e per quello della centrale, presso cui lavorano 44 dipendenti. Gli operai, in cassa integrazione dalla primavera scorsa, riferiscono, infatti, che le opere che avrebbero permesso di vendere l’energia elettrica ad un costo minore non sono stati realizzati. Lavori che avrebbero dovuto essere avviati al termine del periodo in cui l’azienda ha beneficiato delle agevolazioni previste per le biomasse. Davanti ai cancelli dell’impianto sono presenti anche le mogli degli operai che sono saliti sulla torre ad un’altezza di 50 metri. La vertenza con la proprietà dell’impianto sta andando avanti ormai da mesi, senza che, tuttavia, sia giunta fino al momento una risposta chiarificatrice ed esaustiva agli operai che vivono quindi in uno stato di totale incertezza e precarietà.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more