Reggio Calabria. Nuccio Azzarà, segretario provinciale Uil-F.P.L., interviene ancora in merito alla manifestazione d’interesse per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile “Il Girasole” da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria.
Di norma, ogni corte possiede i cortigiani che merita, l’Azienda sanitaria provinciale, a tale proposito, non rappresenta una eccezione alla regola. La dottoressa Squillacioti, infatti, alcune di queste “figure ancelle” se le ritrova “pronte all’uso” in barba alle notevoli professionalità che prolificano all’interno dell’ente. Una teoria di dirigenti esterni incaricati a tempo determinato (15 septies) che, pur privilegiati, vivono la loro attività “come color che son sospesi”, in balia ai desiderata dei “potenti” di turno ai quali spetta decretare il possibile rinnovo del contratto. Ma questa è “un’altra storia” che comunque sarà adeguatamente ed eventualmente approfondita dalle adite autorità competenti. A proposito delle gratuite contumelie che il piccato, ma “autorizzato”, ingegnere ha voluto indirizzare alla mia umile persona per il tramite dei mass media, non ritengo di dover rispondere in alcun modo trattandosi di un lavoratore portato all’errore da un incipiente stato di nervosismo. Lasciando il temerario perito alle proprie angosce e “alla sommaria conoscenza dei luoghi”, per come dallo stesso testualmente dichiarato nella perizia tecnica “incriminata”, la mia interlocuzione non può essere altro che rivolta al management dell’Azienda, anche se tale “pratica” attualmente risulta estremamente difficoltosa, attesa l’anacronistica, illegale, (unico caso al mondo) e contestuale convivenza di ben tre direttori Generali. A chi dovrei rivolgermi per il caso di specie, all’architetto Renato Carullo, al dottor Giustino Ranieri (reinsediati per decisione del Tribunale) oppure alla dottoressa Squillacioti? Mi rivolgo a “chi puote” per ribadire che la delibera n° 650 del 1.07.2011 dell’ASP, alla luce delle dichiarazioni fatte dall’ingegner Filocamo, va con ogni immediatezza revocata in quanto non rappresenta un mero atto interlocutorio. Tale atto non è riassumibile, altresì, come una sorta di manifestazione di interesse ad acquistare, in quanto tale adempimento è stato realizzato precedentemente dall’Azienda Sanitaria con nota prot. 36746/DG del 09.05.2011. Infatti, nonostante il direttore generale Squillacioti, per bocca del nostro ingegnere si prodighi per: “rassicurare il sindacalista che alcuna procedura di acquisto-vendita di beni immobili sarà mai portata a compimento dall’ASP senza aver preventivamente richiesto una valutazione ufficiale da parte dell’Agenzia del Territorio….”, dalla semplice scorsa dell’atto deliberativo ASP n° 650 si legge testualmente: “Di acquisire dalla Regione Calabria, apposita autorizzazione preliminare all’accensione presso la Cassa Depositi e Prestiti, di un mutuo di 7.500.000 euro finalizzato all’acquisto ed alla riconversione funzionale dell’immobile denominato “Il Girasole” da destinare a struttura polifunzionale a valenza territoriale……Di nominare RUP (Responsabile Unico del Provvedimento) l’ingegner Massimo Romeo Filocamo Direttore della U.O.C. Uff. Attività Tecniche e Gestione del Patrimonio, dando mandato per il concreto avvio delle procedure con la cassa Depositi e Prestiti”. Sarò “scarsamente documentato”, dirò anche delle “sciocchezze” ma anche ad un “ignorante” appare come palesemente incontrovertibile che l’unica subordinazione all’acquisto de “Il Girasole” sia e rimaga l’accensione di un mutuo per il reperimento della somma stabilita tra le parti (Comune e ASP) per la compra-vendita di che trattasi e non già l’acquisizione della stima-valutazione di un Ente terzo. Infatti, se la norma prevede che sia l’Ufficio Tecnico Erariale a realizzare la controversa preventiva stima, quale sono i motivi da parte dei due Enti di lasciarsi andare in anomale ed illegittime procedure? Non risulta, peraltro, che sia stata resa adeguatamente pubblica la decisione di alienare il manufatto in questione, insiste, a tale proposito, solo una scarna comunicazione recante prot. n° 60026 dell’08.04.2011 inviata esclusivamente alla dottoressa Squillacioti da parte dell’allora capo Gabinetto, avvocato Antonio Barrile che non accenna assolutamente all’attivazione dell’Ufficio Tecnico Erariale, ma bensì: …..”si resta in attesa di un Vostro riscontro allo scopo di porre in essere i necessari atti esecutivi per la formalizzazione del contratto a rogito del Segretario Generale”. Non esiste agli atti specifico studio relativo all’impatto che potrebbe avere sulla vita e sulla salute dei cittadini una modificata funzione della struttura mercatale, senza averne individuato preventivamente con precisione la tipologia delle attività sanitarie che si vuole in essa allocare e se queste risultino compatibili con l’ambiente circostante. Non è consentito al direttore generale, nelle more dell’approvazione da parte della Regione dell’atto aziendale che rappresenta la Magna Carta cui fare riferimento (ancora neanche presentato), attivare alcuna struttura sanitaria. Non risulta, infine, approvato dal Consiglio Comunale un nuovo Piano Strutturale che preveda nella zona una struttura sanitaria. Alla luce di quanto sopra espresso, ribadisco la bontà dell’azione sindacale che è riuscita a fare luce su una dannosa e pericolosa operazione, scoprendo un inganno che sicuramente sottende finalità diverse da quelle dichiarate in atti.