Scilla (Reggio Calabria). I consiglieri comunali di minoranza del gruppo “Insieme per il progresso”, Pasqualino Ciccone, Girolamo Paladino, Giuseppe Vita, Domenico Scarano, intervengono in merito alla situazione dell’ospedale “Scillesi d’America”.
“L’ospedale di Scilla è ormai chiuso, in data 23 agosto 2011 con un provvedimento folle sono stati trasferiti tutti i medici anestesisti del reparto Rianimazione all’ospedale di Melito. In data 1 settembre, analogo provvedimento ha determinato il trasferimento dei medici dal reparto di Cardiologia. Di fatto è stato chiuso anche il reparto di Chirurgia con il trasferimento di tre chirurghi. La contemporanea assenza dei reparti di Anestesia, Cardiologia e Chirurgia ha determinato un automatico declassamento del ruolo e della funzione del presidio. Di conseguenza il Pronto soccorso non riesce a garantire il servizio per tutte le 24 ore. L’ospedale non è ormai più tale. Questo enorme misfatto si è consumato nel volgere del mese di agosto. Si tratta di un’operazione consapevole da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale, finalizzata probabilmente a privilegiare il ruolo di altri ospedali. Potrebbe non essere estranea a tali decisioni la volontà di favorire illegittimamente posizioni di medici politicamente vicini al centro destra. Il tutto è avvenuto nella totale assenza di iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Scilla. Il sindaco, per legge massima autorità sanitaria del territorio e componente dell’assemblea di rappresentanza dell’ASP, è rimasto inerte. Ha rinunciato al ruolo di riferimento delle istanze più autentiche del popolo scillese. Dove sono finiti i proclami con la promessa di massimo impegno profusi a piene mani nella campagna elettorale? La città di Scilla non è adeguatamente rappresentata e non è tenuta in alcuna considerazione nei luoghi istituzionali dove si decidono le sorti degli interessi vitali del territorio. Noi non ci rassegniamo ! I diritti della città non possono essere mortificati in questo modo. Il gruppo consiliare di minoranza chiede al sindaco un urgentissimo consiglio comunale aperto per individuare le adeguate forme di lotta”.