Reggio Calabria. Nicola Irto, consigliere comunale del Partito Democratico, commenta i dati contenuti nel recente rapporto Svimez.
“Il rapporto Svimez è drammatico. Per l’intero Paese. Ed è particolarmente duro per regioni come la Calabria e città come Reggio. Le cifre, non le chiacchiere pubblicitarie o le posizioni di parte raccontano di un progressivo e pauroso arretramento del Mezzogiorno e del rischio della sua espulsione dai territori avanzati della civiltà contemporanea. Abbiamo alle spalle un decennio di governi pesantemente condizionati dalla Lega Nord, un decennio di continui trasferimenti di risorse dal Mezzogiorno al Nord. Per la Calabria e Reggio è ancora peggio. Nella nostra città abbiamo già cominciato a vivere una situazione deficitaria strutturale delle casse comunali. Migliaia di ragazze e ragazzi cresciuti a Reggio e in provincia con sacrifici enormi e stringendo la cinta in continuazione, costati decine e decine di migliaia di euro ad ogni famiglia, giunti alla laurea, quando potrebbero produrre ricchezza per i territori che li hanno mantenuti, devono andar via e creare ricchezza altrove. Dobbiamo dire fino in fondo le cose come stanno. La verità è che più il Sud è povero (ed abbandonato) più sarà grande la carenza di speranze e prospettive dei giovani. Insomma, i dati del rapporto, già drammaticamente eclatanti, tendono ad aumentare col passare del tempo. Voglio dirlo nel modo più semplice possibile: serve una discussione serena per prendere atto che l’ipotesi che il Paese potesse essere governato da un’alleanza Pdl-Lega Nord è fallito. L’esperimento s’è retto contro di noi, stritolando le nostre speranze, i nostri bisogni, i diritti dei meridionali. Sindaci e presidenti di Provincia, consiglieri comunali e l’insieme di tutte le istituzioni devono spingere a una mobilitazione per salvare il Sud. I governi del territorio a tutti i livelli devono assumersi la responsabilità di trovare misure e formulare proposte politiche che blocchino questo processo. Dobbiamo pretendere che il governo della Regione e della città facciano di tutto per evitare l’abbandono da questa terra. Per farlo serve però avere le idee chiare, innanzitutto fissando un paletto: serve un piano per il rilancio dell’economia locale e un’idea di sviluppo che veda nel lavoro il suo principale fine e nei giovani i principali protagonisti. La politica calabrese non riesce ad incidere. Serve un’idea di Calabria e di città, un’idea che non può prescindere dall’obiettivo di tenere nella nostra terra i giovani, i laureati, le migliori risorse che abbiamo. Ma serve un’azione corale. Il quadro emerso ci impone di evitare un dibattito esclusivamente spinto sulle appartenenze politiche, ma poiché i problemi ci sono e vanno risolti, devono essere responsabili tutte le forze politiche. Serve uno scatto di orgoglio, serve una voglia straordinaria di difendere la nostra civiltà. Serve una classe politica che pensi al proprio territorio e non al consolidamento delle posizioni di potere all’interno dei partiti o delle istituzioni. Sono convinto che la complicata situazione odierna, inquadrabile nel rapporto Svimez, debba essere risolta con un patto tra le forze politiche, richiamando la responsabilità di tutti: governo regionale, grandi città, popolazione e tutte le energie migliori della Calabria, forze sociali e di opposizione che non vogliono rassegnarsi al declino a cui il Sud e Reggio vengono cinicamente destinati”.