Reggio Calabria. “Signore e Signori, si dia inizio alla presentazione ufficiale dell’Olympia Basket Reggio Calabria”. Si è aperta così la tanto attesa conferenza stampa di venerdì 7 ottobre al Salone dei Lampadari di Palazzo S. Giorgio presso il Comune di Reggio Calabria per presentare quello che sarà il lungo e ambizioso cammino della storica società reggina Olympia Basket 1968 il cui timoniere, ormai da tre anni, è il patron avv. Pasquale Melissari.
L’appuntamento è stato moderato con grande professionalità da Tonino Raffa, ex giornalista Rai dalla carriera ultra trentennale nonché inconfondibile voce radiofonica del “calcio minuto per minuto” e di Tuttobasket.
Il primo cittadino Demetrio Arena, accanto quelli che definisce “due autentici miti” della sua giovinezza come il prof. Domenico Melara e coach Enzo Porchi, rivolge un appello al presidente Melissari, affinchè non perda mai quello che è l’ingrediente principale dello sport: la passione, “sentimento questo che ti spinge ad affrontare e superare ogni difficoltà”.
E’ scivolata via elegantemente la serata, in un’atmosfera sobria, fra tanti sorrisi e in compagnia di tantissimi amici accorsi a riempire le poltrone della sala del palazzo di città, quando è il turno del patron Melissari che illustra i progetti a lungo termine che intende perseguire con la sua Olympia:
- Outdoor Training professionale per aziende, prendendo esempio proprio da ciò che si apprende su un rettangolo di gioco come motivazione, attacco, difesa, sostegno , gioco di squadra, leadership;
- Pallacanestro per i sordomuti
- Basket in carrozzina
- La Lega del Mediterraneo dove già sono avviate delle relazioni con Ucraina, Malta e Israele.
- Laboratorio di Pallacanestro (Basketball Lab) per realizzare una sempre più adeguata formazione ad atleti, allenatori, istruttori-educatori e dirigenti dell’Olympia 68 Basketball, fornendo altresì un’idonea accoglienza a coloro che in giovane età si avvicinano al gioco del basket.
- L’Accademia del Basket che prevede di offrire la possibilità di conciliare pienamente una pratica sportiva di alto livello e una formazione scolastico-universitaria-professionale. Ciò permetterà ai giovani che possiedono talento di integrarsi nel miglior modo possibile nel tessuto sociale cittadino attraverso l’esercizio sportivo della pallacanestro. Il responsabile della struttura sarà il prof. Domenico Melara, “l’uomo giusto al posto giusto”.
Ha annunciato, infine, quella che sarà la punta di diamante della società ovvero la costruzione di un impianto sportivo di proprietà a basso impatto ambientale dove far crescere i migliori elementi che alimenteranno le fila della prima squadra nei futuri campionati puntualizzando con estremo vigore la prerogativa di questo suo arduo investimento: il nobile, puro e semplice fine sociale perché “sebbene nel basket moderno i risultati tecnico sportivi e agonistici vengano posti a capofila rispetto al ruolo formativo ed educativo che dovrebbe essere prerogativa della pallacanestro, è nostra intenzione e convinzione primaria formare quegli uomini e quelle donne che un domani andranno a far parte della società civile, in ultimo degli atleti”.
Poi, l’onore della presentazione della squadra va a colui che traghetterà questa “creatura” nel difficile campionato di Serie B d’Eccellenza: coach Enzo Porchi che ironicamente avvia la discussione. “Questa formazione compie 43 anni di grandissima pallacanestro e, se la memoria non mi inganna, credo di essere stato io il primo allenatore ad avere avuto il privilegio di esordire sulla sua panchina. Torno così sul luogo del delitto”. Il “vice” di coach Porchi sarà Maurizio Arcudi, e la rosa da gestire sarà formata da Mariam Anechoum, Giulia Melissari, Fabiana Amodeo, Ilenia Certomà, Sofia Guerrera, Federica Ficara, Valeria Imeneo, Juicy Onugha, Ginevra Scordo alle quali si aggiungono i due grandi acquisti Daniela Servillo e Josephine Grima.
Tra i momenti più attesi, l’ingresso in sala del one-man-show Dan Peterson: standing ovation e flash per un uomo che ha vinto praticamente tutto nella sua lunga carriera sportiva, un’enciclopedia vivente. Prende il microfono e immediatamente con sferzante ironia si rivolge alle atlete: “Ciao, bambine mie” facendo subito capire perché ancor oggi è un intrattenitore senza pari. Seppur col peso dell’età e del lungo viaggio, Dan Peterson inizia a parlare e non smette più. Ricorda i successi del basket reggino della Viola, “orgogliosa meraviglia meridionale”, con i suoi tanti protagonisti di assoluto prestigio internazionale come Manu Ginobili, Carlos Delfino, Dan Caldwell, Sasha Volkov; celebra gli illustri allenatori come Pippo Faina, Tonino Zorzi, Charlie Recalcati, poi un breve attimo di pausa per ricordarne qualche altro tanto da venire immediatamente ripreso, quasi rimproverato, da una giovane signora seduta paziente in prima fila ed intenta ad ascoltare ogni parola, una giovane signora vincitrice del San Giorgino d’Oro alla Carriera e del premio CONI per meriti sportivi (due onorificenze che in pochi hanno nella propria bacheca), una giovane signora che solleva energicamente all’indirizzo di coach Peterson solo due parole: “Lino Lardo”; Dan Peterson, sobbalza meravigliato, accenna un sorriso compiaciuto e prosegue: “Signora, le chiedo umilmente perdono per essermi dimenticato il grandissimo, solo ed unico, Lino Lardo; mi scusi ancora”. La giovane signora in questione si chiama Enza Sant’Ambrogio, madrina di questa rinnovata Olympia così come lo fu di quella del 1968.