Reggio Calabria. Accogliamo positivamente l’ulteriore tassello che pone fine alla “querelle” del Ponte. Con la scusa del Ponte, quasi tutti i parlamentari delle due sponde hanno vissuto di rendita, non interessandosi delle problematiche che attanagliano il sistema trasportistico nello Stretto. Visto che, ormai, si pone definitivamente la pietra tombale, su un’opera che ha tanto fatto discutere, ora è tempo che la politica si occupi di questo lembo d’Italia per porre fine all’arbitrario sistema tariffario che esiste nello Stretto. E’ tempo che si legiferi sulla “continuità territoriale”, non solo per il ferrato, bensì anche per il gommato e per i pedoni, per far decollare queste due regioni. Basta che si ponga fine al perverso sistema che, di fatto, esiste con l’apatia e la negligenza dei politici locali che mai si sono intestati una vera battaglia di civiltà per dare ristoro alle comunità dello Stretto, stremate da una tariffazione a “senso unico”, ossia nell’interesse solo degli armatori.
Comitato Pendolari dello Stretto