Reggio Calabria. “Il ritardo dei pagamenti per somministrazioni, forniture e appalti che la Regione e gli enti locali continuano a diradare nel tempo, diventano per le imprese oneri pesanti che richiedono risposte efficaci e veloci. Oggi le farmacie di fornitori delle Aziende sanitarie provinciali hanno un ritardo nei pagamenti di almeno ventidue mesi e faranno fronte con le anticipazioni alla banche per pagare le tasse che scadranno a fine mese, aggiungendo che, a causa della congiuntura internazionale, hanno aumentato i tassi di interesse. La situazione non è più tollerabile anche perché porta un effetto collaterale pesante in questa incertezza economica calabrese che si tramuterà in recessione”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Giuseppe Giordano. “Necessitano misure radicali riguardo al ritardato pagamento – continua Giordano- anche perché ci sono già degli strumenti in campo a cui non si è data attuazione: una è la direttiva europea Psd che pone dei vincoli sui tempi di pagamento, l’altra è una norma che consente la compensazione tra debiti e crediti nei rapporti tra pubblica amministrazione e privati, significa cioè che un’impresa che vanta un credito dall’amministrazioni pubblica può compensare lo stesso sottraendo l’importo dalle imposizioni fiscali. L’obbligo è contenuto nella legge n°122 del 30.07.2010, ma di fatto non è applicato. Un altro strumento in campo è la certificazione dei crediti in base alla quale, regioni ed enti locali certificano entro 30 gg dal ricevimento dell’istanza se il credito di un’impresa nei confronti di una pubblica amministrazione sia certo, liquido ed esigibile per consentire al creditore la cessione pro soluto a favore di banche. Ad oggi, questa ipotesi avviene a rilento e non è stata estesa alla sanità. Qual è oggi – conclude Giuseppe Giordano-la volontà politica del governatore della Calabria per affrontare il problema in maniera urgente per evitare che la situazione precipiti in un pre-fallimento? Risposta che ancora non ci ha dato alle interrogazioni da noi proposte in Consiglio regionale”.