Si è conclusa da pochi giorni, a Bruxelles, la Convention del Partito del Socialismo Europeo. Convention che ha visto la partecipazione consistente di persone proveniente dai diversi paesi d’Europa, quindi anche dall’Italia.
Tra la delegazione del Partito Socialista Italiano, partito membro del PSE, è motivo di orgoglio segnalare la presenza di tre calabresi: Carmine Iuliano, Segretario provinciale del PSI di Crotone e coordinatore nazionale degli Attivisti PSE, Enrico Tricanico e Vincenzo De Bonis attivisti della Federazione Giovani Socialisti di Cosenza.
Quelli del 24, 25, e 26 novembre sono stati giorni particolarmente importanti per il socialismo europeo. Tante, infatti, le iniziative organizzate che hanno coinvolto, in diversa misura, i vari partecipanti. Dai workshops – in cui sono stati discussi i temi centrali per il socialismo (dall’economia, all’immigrazione e ancora dalla green Energy alle forme di governo locale) – agli incontri e dibattiti sull’attuale situazione politica e finanziaria dell’Europa e sui programmi e le prospettive del socialismo continentale. Alle diverse iniziative erano presenti i numerosi leader socialisti europei, tra cui il capogruppo all’europarlamento Martin Schulz, il cancelliere austriaco Freymann, l’ex premier greco George Papandreou, il nuovo segretario del partito socialista portoghese Antonio Josè Seguro e Zita Gurmai presidente del PES Women, (quest’ultima sarà presente a Fiuggi in occasione del Congresso Nazionale PSI che si terrà dal 2 al 4 Dicembre prossimi). La Convention si è conclusa con due momenti cardine per il futuro delle forze progressiste in Europa. Ovvero, il passaggio di nomina tra l’ex presidente del PSE Poul Nyrup Rasmussen e Sergei Stanishev ex primo ministro della Bulgaria, nominato presidente del PSE ad interim. Momento importante che si può sintetizzare nelle stesse parole del nuovo presidente: «Questo Consiglio PSE ha preso decisioni concrete e significative. Siamo capaci di rispondere alla crisi economica e politica con un partito europeo dinamico che ha rafforzato i suoi principi, gli europei vogliono re-impegnarsi nel processo democratico».
Il secondo momento cardine riguarda, invece, l’adozione di tre documenti, approvati dal voto dei delegati nazionali dei partiti membri (2 per il PSI), che apriranno la strada a una nuova visione del Partito del Socialismo Europeo. Nello specifico i tre documenti adottati sono i seguenti: 1) La risoluzione generale: che descrive minuziosamente la visione del PES in tema di crescita, investimenti, occupazione basati sulla politica inclusiva e ancorati all’economia reale, con la proposta di un piano per contrastare le speculazioni dei mercati finanziari; 2) Il nostro comune candidato alle Europee del 2014: che definisce il meccanismo di elezione del nuovo candidato alla Presidenza della Commissione Europea del 2014, questo in risposta alle richieste della società socialista che rivendica maggiore capacità di scelta dei propri rappresentanti e una maggiore connessione con l’Europa; 3) La dichiarazione dei principi: si tratta, invero, di un rilancio e di una riformulazione dei principi cardine del Partito Socialista Europeo riassumibili nei seguenti punti: rilanciare l’economia e prevenire nuove crisi finanziarie; una nuova Europa sociale – dare alle persone un patto per l’equità; trasformare l’Europa nella forza leader nel mondo contro i cambiamenti climatici; promuovere l’uguaglianza dei generi in Europa; sviluppare un’efficace politica europea sull’immigrazione; accrescere il
ruolo dell’Europa come partner per la pace, la sicurezza e lo sviluppo.
Momenti importanti, dunque, per il Partito del Socialismo Europeo, salutati da un grande entusiasmo collettivo dei partecipanti che, uscendo dagli individualismi di partito, hanno trovato sotto la bandiera del PSE uno spazio definito e un elemento attraverso cui riconoscersi e darsi un’identità.
Pare, dunque, si possa facilmente affermare che in questo periodo di modernizzazione inafferrabile, dove la storia ha aperto scenari del tutto inediti, c’è qualcosa di «solido» e «vecchio» ma al tempo stesso bussola e strumento quanto mai attuale: il socialismo e la socialdemocrazia. Come attivisti italiani del PSE (Pes activists) abbiamo il compito di importare all’interno di ogni nostra realtà locale, regionale e nazionale i valori e i principi approvati dal Consiglio del PES, riaffermare i valori di Sinistra che hanno fondato il nostro storico partito nazionale. Dobbiamo riaffermare con forza la più grande ideologia politica europea, dare un nuovo volto al Socialismo Italiano e fare in modo che non sia
esclusivamente ancorato a fatti e personaggi del passato.
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