Roma. “A quattro mesi dal sequestro avvenuto in Darfur, è necessario riaccendere i riflettori sulla vicenda di Francesco Azzarà, l’operatore di Emergency originario di Motta San Giovanni. In questo periodo natalizio, in cui sappiamo quale sia l’angoscia dei familiari del giovane volontario calabrese, è doveroso che il mondo delle
istituzioni e tutti i cittadini si mobilitino per ribadire che Francesco è nel nostro cuore e nella nostra mente e per chiedere, se possibile ancora con più forza, che gli venga restituita la libertà”.
L’appello giunge dall’on. Maria Grazia Laganà Fortugno (Pd), che sottolinea “l’impegno del comitato ‘Francesco libero’ e di quanti, anche in questi giorni, si stanno prodigando affinché qualcosa di concreto si muova per avviare a soluzione la vicenda”.
“Adesso bisogna andare oltre la semplice manifestazione di solidarietà – prosegue la parlamentare -. E’ assolutamente necessario che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, profondo conoscitore della diplomazia mondiale, e il premier Mario Monti attivino tutti i canali a loro disposizione per far sì che venga disincagliata una trattativa
che è inspiegabilmente finita per arenarsi, proprio nel momento in cui sembrava di essere vicini a una felice conclusione di questa crisi. Ritengo altresì – conclude Maria Grazia Laganà Fortugno – che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il cui prestigio in seno alla comunità internazionale è uno dei principali fattori di
credibilità dell’Italia all’estero, possa contribuire a stimolare l’attenzione dell’Unione europea e degli Stati Uniti su un fatto che non riguarda solo la famiglia Azzarà e la Calabria, ma l’intero Paese”.
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