Reggio Calabria. Si è appena conclusa un’operazione di rilievo nazionale denominata “Octopus” che ha consentito al personale della Guardia costiera di effettuare controlli estesi su tutta la filiera della pesca, dai pescherecci alle rivendite del pescato e ai luoghi di ristorazione. Articolata in due fasi, dal 4 al 7 e dal 14 al 23 dicembre, l’operazione ha permesso di verificare, in prossimità delle festività natalizie, la genuinità dei prodotti ittici destinati al commercio e al consumo, e di assicurare la tutela della fauna marina. Nel corso dell’operazione “Octopus” sono stati effettuati in Calabria 1.569 controlli, con 18 sequestri di attrezzi da pesca, di specie ittiche sottomisura ovvero mancanti dei documento per la tracciabilità. In particolare a Reggio Calabria è stato effettuato un sequestro di chilogrammi 1.260 di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione, con chiusura del deposito commerciale. Preziosa è stata la collaborazione dei servizi veterinari regionali che ha permesso di svolgere approfondite verifiche in materia igienico sanitaria. Gli accertamenti proseguiranno a cura delle locali autorità marittime al fine di assicurare costantemente la tutela dell’ambiente marino e della salute pubblica. Il bilancio 2011 in materia di pesca marittima in Calabria, non è comunque costituito solamente dai 14.400 controlli effettuati sull’intera filiera della pesca, dai 196 reati accertati e dagli 351 illeciti amministrativi contestati, ma principalmente da un’intesa attività di collaborazione con le varie amministrazioni pubbliche regionali e locali per l’approfondimento delle criticità che il comparto della pesca sta vivendo ormai da alcuni anni a questa parte. A tal fine si è rivelato utile il dialogo instaurato con le associazioni di categoria e con le locali marinerie per individuare proposte per la necessaria riorganizzazione del settore, interessato da rilevanti novità normative, sia nazionali che comunitarie, in particolare per quanto attiene alle pratiche della pesca del pesce spada, con l‘introduzione di divieti e di limitazioni alle reti da posta derivanti e a quelle a strascico, del tonno rosso e del novellame di sarda (cosiddetto bianchetto), della rendicontazione dei quantitativi di pescato, nonché a quelle inerenti ai profili igienico-sanitari nella filiera della pesca e alle questioni legate al rincaro del prezzo del carburante (cosiddetto caro gasolio”).
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