Reggio Calabria. Qualche tempo fa una nota diffusa da Palazzo San Giorgio annunciava entusiasticamente:“Notizie positive sulla vicenda Sorical”. Ne abbiamo preso atto, l’abbiamo pubblicata, ma ci ha restituito un dato di fatto preoccupante: quel che è positivo per il Comune rappresenta, invece, una iattura, per la città. Due entità differenti, che sembra perseguano interessi radicalmente contrapposti. Capita spesso che i fatti siano più ostinati delle “notizie” e la loro oggettività prevalga sull’ottimismo. Sarà pure vero, come si leggeva nella nota, che “l’Amministrazione comunale ha liquidato in queste ore un mandato di pagamento alla società che gestisce l’erogazione idrica cittadina”, ma, agli effetti concreti di questa intesa, i rubinetti sono rimasti, con solenne snobismo nei confronti dell’amministrazione della cosa pubblica, del tutto indifferenti. Pur certi dell’impegno profuso dal sindaco, Demetrio Arena, dall’assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Morisani e dal personale tecnico preposto, spiace constatare che, come da segnalazioni che quotidianamente in arrivo in redazione, pesantissimi disagi continuano a persistere. Assessore ai Lavori pubblici, Morisani che nella serata di ieri ha effettuato un sopralluogo sul I tronco di Via Reggio Campi, dove era stato segnalato un guasto sulla condotta idrica. In particolare – è scritto in una nota – nella serata di ieri il rappresentante di Palazzo San Giorgio, insieme ad un team di tecnici comunali e della società Acquereggine, che si occupa della manutenzione della rete fognaria, hanno verificato direttamente lo stato dell’arte, dopo che nelle immediatezze del guasto era già stato effettuato un primo intervento per riparare una copiosa perdita idrica. Nel corso dell’ispezione, che è stata utile anche per fare una breve ricognizione del quartiere, l’assessore Morisani ha chiesto delucidazioni ai tecnici, predisponendo la redazione di una perizia, indispensabile per stabilire la tipologia dell’intervento da realizzare. Quindi, come ha programmato l’esponente della Giunta Arena, partiranno subito i lavori. La nota diffusa dall’Amministrazione comunale termina con una breve considerazione degli amministratori di Palazzo San Giorgio che – si legge – è anche un invito ai cittadini per una migliore collaborazione: “Se le segnalazioni, invece che sulle pagine dei giornali, fossero fatte agli uffici competenti, si faciliterebbe il compito di chi lavora per risolvere i problemi della città, accelerando ovviamente anche i tempi d’intervento. Ma, soprattutto, contribuendo a creare un clima di trasparenza e collaborazione tra cittadinanza e istituzioni”. E fin qui la nota, cui è d’obbligo, a questo punto, aggiungere una riflessione che scaturisce proprio dalla “breve considerazione degli amministratori di Palazzo San Giorgio”. Evidentemente ignorano, e farebbero bene a informarsi con gli “uffici competenti”, che la città di Reggio Calabria è senz’acqua. Nel centro storico e sul Viale Calabria, a Sant’Anna e a Tremulini, a Santa Caterina e San Brunello i rubinetti, dalla fine dell’estate, sono inesorabilmente refrattari alla “collaborazione” richiesta da coloro che siedono, a qualsiasi titolo, sui banchi del Consiglio comunale. E sono rubinetti che fanno della puntualità la loro caratteristica principale. Dalle 20 fino alle 6:30 dell’indomani mattina i reggini hanno imparato ad avere confidenza con bottiglie e recipienti vari, anche solo per lavare le mani. Un cambiamento di abitudini che ha riempito di meraviglia chi, non vivendo a Reggio Calabria ed essendo quindi ancorato alle vetuste modalità di utilizzare lavandini e docce, ha “apprezzato” questa novità nel corso delle festività natalizie. Certo, nei loro occhi, abbiamo letto incredulità, dalle loro bocche sono usciti giudizi poco lusinghieri sulle capacità amministrative di chi guida le “magnifiche sorti” della città, però abbiamo il dovere morale di informarli che la colpa è dei cittadini che non si rivolgono agli “uffici competenti”. Peccato che, in realtà, sulla gravissima situazione venutasi a creare nella distribuzione dell’acqua, gli stessi uffici siano perfettamente edotti. Del resto, se qualcuno alle 20 di ogni sera chiude il flusso delle condotte, lo farà per eseguire un ordine che, a occhio e croce, non può che arrivare dall’Amministrazione comunale. A distanza di mesi, i cittadini, quegli stessi cittadini che, secondo Palazzo San Giorgio, si limitano a segnalare i problemi sui giornali, non conoscono la verità sulle cause di questa situazione patetica, ma quello che sanno è legato alle spiegazioni che sono state loro fornite proprio dagli “uffici competenti”: il Comune è in debito con Sorical e la conseguenza è che è stata diminuita la quantità di acqua erogata. E, a proposito di trasparenza, non una sola comunicazione in merito è arrivata ai cittadini. Non è arrivata da Giunta e consiglieri di maggioranza, ancora sotto choc per aver utilizzato scope e palette per qualche minuto sul Corso Garibaldi durante l’emergenza creatasi per lo sciopero dei dipendenti della Leonia, non è arrivata dai consiglieri dell’opposizione che, evidentemente, se un problema (sia pur enorme) non riguarda la loro zona di radicamento elettorale, tacciono allineati e coperti. Le migliaia di reggini che si ritrovano senz’acqua stiano tranquilli, però, perché i baldanzosi esponenti dell’opposizione si risveglieranno dal letargo non appena si fulminerà una lampadina sotto casa e, quello sì, sarà il segno più evidente che il “modello Reggio” è stato un disastro.
Nicola Martino