Campo Calabro (Reggio Calabria). Dalle notizie pubblicate sui quotidiani locali negli ultimi giorni si evince una realtà molto diversa da quella effettiva del “sedicente” circolo del PD di Campo Calabro. Il modo da noi scelto per comunicare le nostre considerazioni a mezzo stampa è formale ed ufficiale, ma alcuni di noi ritenevano necessario portare a conoscenza la cittadinanza e il commissario regionale del PD appena insediatosi della posizione politica nettamente divergente rispetto al circolo del nostro paese che, anche se non è ufficialmente riconosciuto, si serve del nome e della bandiera del Partito Democratico in netto contrasto con i suoi principi fondanti. Non c’è stata l’opportunità di poter fare una effettiva analisi politica in quanto, nel corso di questo ultimo anno non è mai esistita alcuna discussione politica, le riunioni hanno sempre assunto una piega differente da quelli che sono i veri problemi del paese, essendo state improntate tutte all’autocelebrazione di una Amministrazione che non solo ha fallito i suoi obiettivi, ma che non ci convince nelle forme e nei metodi. Non è una mera questione personale, ma è porsi un interrogativo sulla possibilità che a Campo Calabro non serva necessariamente far vincere il Sindaco uscente, ma serve far vincere una nuova stagione politica per battere il degrado delle idee che questo paese vive da decenni. E’ necessario un dibattito nel circolo e con tutti gli iscritti su chi deve rappresentare il Partito o candidarsi per suo conto e nome. Non c’è in gioco un’elezione, qui c’è in gioco la seria necessità di scegliere chi è capace e competente ad affrontare le sfide della nuova politica. Politica fatta di dignità, rispetto di valori, sentimenti e idee in un contesto di competenze e capacità. Come iscritti del PD chiediamo che le regole vengano rispettate. Il rango non conferisce privilegio e potenza, esso dovrebbe conferire responsabilità nel rendere più democratico possibile lo sviluppo di una società. Un Sindaco iscritto ad un Partito deve ascoltare e farsi suggerire la strada maestra altrimenti saremo sempre prigionieri di Liste Civiche composte da abili saltimbanchi. L’ultima uscita strategica, con la complicità e responsabilità del coordinatore del circolo, è stata quella di rimandare furbescamente all’indomani una riunione dove sicuramente la partecipazione di tutti avrebbe permesso una discussione a 360 gradi senza escludere niente. Riunione, tra l’altro, tenutasi presso la sede del Partito alla presenza di una maggioranza “raccogliticcia” fatta da non iscritti e i comunicati stampa lo testimoniano, che doveva riprendere le fila del dibattito duro avuto nelle precedenti riunioni dove, mentre noi chiedevamo l’apertura di una discussione vera e democratica, dall’altra parte trovavamo un muro invalicabile che nascondeva una decisione già maturata in altre stanze dietro un laconico: “C’è tempo!” Ci chiediamo allora che fretta c’era nello spostare una riunione dal venerdì al giorno successivo, due ore prima di un incontro intercomunale di cui noi iscritti non sapevamo neanche l’esistenza se non per invito di altri segretari di circoli limitrofi. Questi sono i motivi per cui intendiamo distinguerci ed intimiamo a chi pensa e ritiene di rappresentare univocamente il Partito Democratico a non parlare a nome di tutti perché il rispetto delle regole implica anche il rispetto delle minoranze, ma attraverso il dibattito democratico. Rispetto delle minoranze, rispetto delle regole e dei ruoli è il messaggio che lanciamo ad un Partito che amiamo e che vogliamo riproporre come guida politica di questo territorio che non può essere demandata per acclamazione a chiunque, ma che al contrario deve discutere e dibattere facendosi forte di tutti i suoi iscritti e di tutta la cittadinanza .
Umberto Sinicropi – Antonino Polimeni – Vincenzo Cinanni – Santo Idone: iscritti del Partito Democratico Campo Calabro