Castrovillari (Cosenza). Secondo quanto emerso dagli esami effettuati dal Ris di Messina, Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989, travolto da un camion, era già senza vita al momento dell’impatto con l’autoarticolato. Gli specialisti dell’Arma hanno consegnato la perizia alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Sulla scorta di quanto filtrato in queste ore, il giovane calciatore, non si sarebbe tolto deliberatamente la vita come sancito dall’esito delle prime indagini, ma sarebbe stato assassinato. E’ stata la tenacia manifestata in questi anni dai parenti di Bergamini a determinare la riapertura dell’inchiesta. Dagli accertamenti scientifici eseguiti dal Ris sarebbe scaturito, come si legge nell’edizione odierna del “Quotidiano della Calabria” e come rivelato qualche giorno addietro dalla “Gazzetta dello Sport”, è risultato inverosimile che la catenina, l’orologio e le scarpe che Bergamini aveva indosso quando è stato investito dal camion non siano stati danneggiati. Sulla base di quanto riferito dalla fidanzata e dal conducente dell’autoarticolato, testimonianze che hanno rappresentato il filo conduttore della prima inchiesta, il calciatore si sarebbe gettato in avanti al passaggio del tir che lo avrebbe trasportato per almeno sessanta metri. L’incidente si verificò lungo la strada statale 106 jonica, all’altezza di Roseto Capo Spulico. L’inchiesta prosegue ora per accertare i responsabili ed il movente dell’omicidio.
Nicola Martino