Rossano (Cosenza). Assolto perché il fatto non costituisce reato; è con tale formula che si è concluso innanzi al Giudice monocratico del Tribunale di Rossano, il processo penale a carico del trentaseienne rossanese M.S., assistito e difeso dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena entrambi del Foro di Rossano.
Secondo la tesi accusatoria l’uomo non aveva ottemperato alle prescrizioni imposte con la notifica dello status di sorvegliato speciale eludendo, pertanto, la misura di prevenzione applicatagli per la durata di anni tre con decreto del Tribunale di Cosenza del 05.11.2008, di non associarsi abitualmente
alle persone che hanno subito condanne o sono sottoposte a misure di prevenzione o sicurezza, venendo notato con altro soggetto pregiudicato del rossanese per le vie di Rossano Centro.
All’udienza dibattimentale l’uomo era assistito e difeso dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena che in sede di ammissione delle prove hanno formulato richiesta di estinzione del procedimento penale chiedendo pertanto l’assoluzione per il loro assistito con la formula più ampia atteso che dal capo
d’imputazione si evinceva un solo episodio contestato all’uomo, non idoneo a sostenere l’accusa in giudizio atteso il tenore letterale della norma processuale che impone, affinché si commetta il reato in oggetto, che le condotte siano una pluralità tali da determinare allarme sociale.
Il pm si è opposto a quanto addotto dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena e ha chiesto la prosecuzione del giudizio.
All’esito della camera di consiglio il Giudice, in totale accoglimento della tesi sostenuta dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena, ha assolto l’imputato dal reato ascrittogli con la formula perché il fatto non costituisce reato.
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