San Gregorio d’Ippona (Vibo Valentia). Segue nota di Michele Pannia, sindaco di San Gregorio d’Ippona.
Non è mia consuetudine replicare ma le squallide insinuazioni politiche che il Consigliere Farfaglia ha proferito nei confronti della mia persona e dell’Amministrazione che rappresento richiede una ferma e decisa risposta tesa a scongiurare illazioni e biechi teoremi creati ad hoc a cui questo signore già da tempo nostro malgrado ci ha abituati. Che il rispetto delle regole venga invocato dal Consigliere Farfaglia non so se pensare a un eufemismo o ad un atteggiamento caricaturale a lui consono in tutti questi anni di attività politica. Tutto è stato, ma di certo non una politica vocata al bene collettivo quella professata durante il suo mandato. Quando poi viene chiamato a rispondere sui fatti citati essendo a corto di risposte tira fuori il solito brano teatrale e cioè: non ci lasceremo intimorire. Ma da chi e da che cosa? I suoi limiti sono dettati oltre che dal personaggio anche e soprattutto da una particolare allergia al rispetto delle regole che stanno alla base della convivenza civile. Circa gli atti rogati di altri notai in materia di trasferimento di possesso poteva chiederli le avremmo risparmiato un surriscaldamento alle meningi nel suo vano tentativo di dimostrare il nulla. Tralascio le pagliacciate politiche che l’Amministrazione che rappresento a dovuto subire e subisce durante i Consigli comunali, non ultima la pantomima dell’autosospensione permanente all’interno del Consiglio, senza alcun riguardo per il ruolo che ricopre se non altro per rispetto al mandato conferitogli da parte della cittadinanza che l’ha votato. Ultimamente, in modo preordinato e con lo scopo ultimo di tentare di screditare l’Amministrazione continua a tirare in ballo questioni il cui unico obiettivo secondo il suo tipico stile, è quello di orchestrare teoremi a lei consoni e abituali. I fatti ancora una volta lo dimostrano esempio ne è il tentativo vano suo e dei consiglieri di minoranza che si è trascinato dietro nel cercare di delegittimare l’amministrazione ricorrendo al Tar sempre su questioni fittizie ed inesistenti orchestrate ad hoc da un gruppo che più che un opposizione politica e assimilabile ad un armata brancaleone. Naturalmente non solo il Tar ha rigettato il tutto, ma è entrato nel merito condannando i signori consiglieri di minoranza a pagare le spese processuali e questo la dice lunga sull’attendibilità delle istanze finora perorate (questi sono fatti e non teoremi egregio Consigliere).Oggi, Lei, insieme ad altri personaggi che io oso definire per tutte le stagioni, studia e prepara la mia successione su due presupposti importanti: il primo è che la rottura di un meccanismo all’interno dell’ente basato, prima di tutto, sugli interessi personali non è stato tollerato né da lei né da chi la circonda e da qui la particolare nostalgia dei tempi passati, in secondo luogo questa sua esasperata ricerca di rifarsi una verginità politica a tutti i costi nella vana speranza di poter correre in futuro o far correre qualche familliare al suo posto nel caso fallisse il restyling di legalità in atto. Lei, caro consigliere, rappresenta una anomalia politica nel panorama nazionale, altrimenti qualcuno ci spieghi, incluso il partito che si fregia di rappresentare, come mai un Sindaco sciolto per infiltrazione mafiosa, non solo si ripresenta alle successive elezioni, ma continua in un crescendo politico ad assumere all’interno del proprio partito incarichi di rilievo. Alla luce di tutto questo, parlare di bavaglio dell’opposizione e di inagibilità democratica attraverso un processo di intimidazione non so se fa ridere o piangere. Questa sua maniacale speculazione in maniera continua su questioni di ben altro tenore come possono essere le denunce di querela in atto da parte del sottoscritto nei confronti di un dipendente la deve soltanto fare vergognare. Questo, consigliere Farfaglia, lei lo sa benissimo, ma il fatto di non voler mai dismettere il ruolo di vittima sacrificale, parte a lei perfettamente consona, ormai cucita su misura al suo personaggio, non vuol dire avere l’autorizzazione a dire idiozie e distorcere i fatti a proprio uso e consumo. Vede, Consigliere, quando espone i fatti lo deve fare in modo chiaro e netto e non come è sua abitudine insinuare presunte illegalità (il venticello della calunnia non ha mai fine) come il semplice fatto che uno dei consiglieri è parente del possessore del terreno acquisito per la realizzazione dell’isola ecologica. Denunci nelle sedi opportune oppure taccia per sempre. Ma come, proprio lei parla di legalità, mi scusi, Lei non è proprio titolato a parlarne, Lei è in malafede, spieghi piuttosto agli ignari cittadini come è stato utilizzato il denaro pubblico durante il suo mandato di Sindaco, spieghi come è possibile che un’Amministrazione da lei guidata deliberi diversi incarichi di legale presso l’Ente a sua moglie. Oppure, pensi al decreto ministeriale di scioglimento che, riferendosi all’Amministrazione Farfaglia, così recitava ”Sintomatica di una gestione amministrativa non improntata ai principi di trasparenza è la coincidenza dei poteri di indirizzo politico e di quelli di gestione della cosa pubblica in capo all’ex sindaco, che risulta, tra l’altro, essere titolare dell’impresa appaltatrice di lavori per il comune”. Non ultimo sempre attingendo al solito decreto di scioglimento in cui si precisa “anche la elargizione dei contributi in materia assistenziale è risultata effettuata in assenza dei presupposti istruttori prescritti dalla normativa regolamentare”. Ma come premio, l’assessore alle Politiche sociali regionale, rappresentante del suo partito, la nomina capo struttura. La politica, a volte, è questo ed altro. Queste sono le cose che deve spiegare alla collettività e non piuttosto fare solo illazioni gratuite e prive di fondamento. I teoremi che lei da buon ingegnere vuole dimostrare hanno bisogno di serie ipotesi e non di pretestuosi e artificiosi costrutti di comodo. Ma i fatti, lo ripeto, non sono mai stati il suo forte, lei preferisce agitare il venticello del sospetto a proprio uso e consumo per raggiungere quello che non le è riuscito ottenere con il consenso dei cittadini. Continuo invitandola a smentirmi nelle sedi opportune su ciò che ho detto e a chiarire una volta per tutte ai cittadini di cosa si sono privati con la sua mancata elezione a sindaco e ancora: cosa ha fatto di propositivo nel ruolo di opposizione per la collettività Sangregorese tranne che votare finora contro gli interessi della collettività in Consiglio? A proposito, aspettiamo con ansia cosa tirerà dal cilindro per ostacolare la ristrutturazione della piazza Restagno a San Gregorio dopo quella di Zammarò. Neanche con l’incarico che ricopre attualmente a livello regionale è riuscito, quantomeno, a collaborare con l’amministrazione su una serie di progetti varati dall’assessorato di cui lei fa parte, almeno, se non altro, per il bene dei cittadini del nostro territorio che l’hanno votata. Ma dimenticavo, questo non è il suo forte! Rifarsi una verginità in materia di legalità e rispetto delle regole è attualmente il suo unico cruccio e in questo, sommando le trame e la nostalgia di alcuni che forse avevano creduto che cambiando l’attore l’epilogo della storia sarebbe stata la stessa, si sono resi conto che poi, in effetti, per questa Amministrazione la legalità e le regole non passano in secondo piano quando si tratta di portare avanti gli interessi dei cittadini. Ma certo, cos’è il bene comune quando basta applicare come in passato il già sperimentato modello politico? Periodicamente dare in pasto un ossetto con qualche brandello di carne intorno sedando in tal maniera i legittimi diritti e le aspirazioni dei cittadini posti in una continua e vergognosa posizione di dipendenza. Concludo invitandola quantomeno a dare qualche rispolverata alla lettura di quello che è stato il pensiero di Giorgio La Pira, uomo politico di spessore tanto caro al suo partito, ma mai così attuale nelmomento storico che stiamo attraversando in cui l’etica politica diventa priorità e riferimento assoluto per chi amministra. Solo scrollandosi di dosso tutte quelle dipendenze accumulate negli anni passati che trasformisti della cosa pubblica come lei, dentro e fuori l’ente hanno sempre professato, si potrà intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.