Catanzaro. “Ma Catanzaro ha un progetto sanitario credibile e capace di rilanciare il territorio mettendo una volta per tutte fine a disfunzioni ataviche”? E’ la domanda che si pone Sergio Costanzo, consigliere provinciale PdL. “Parlare del rilancio della sanità lametina, trascurando di fatto quella del territorio catanzarese è stato – continua Costanzo – sin dall’inizio il principale obiettivo dell’attuale direzione generale. Ma l’Asp è solo Lamezia, oppure è giusto prendere in considerazione tutte le strutture del territorio della fascia jonica, molte delle quali sono ai limiti della vivibilità? E quali sono i programmi dell’Azienda per il territorio del soveratese? Basta fare un giro delle varie strutture per rendersi conto in che stato è l’attuale sanità catanzarese. Altro che rilancio! E non bisogna neanche allontanarsi dalla città per rendersene conto. Un Polo sanitario, quello di Via Acri, che ha precluso l’accesso ai diversamente abili, con attrezzature obsolete; una radiologia che utilizza macchinari acquistati da decenni; manca una Tac e una risonanza. E risponde al vero che tra non molto il Laboratorio di analisi del Polo di Catanzaro diventerà solo punto-prelievo a favore del “super-laboratorio” di Lamezia Terme? Per non parlare – insiste il consigliere provinciale – del Distretto di via Daniele, anch’esso sprovvisto di regolare accesso per disabili e privo di una sala di accoglienza che sia tale davvero. Ed ancora. Una odontoiatria che non ha pazienti (basta andare qualche giorno a Taverna e a Via Acri per rendersene conto), ma che si concede il lusso di tenere attivi tre ambulatori, Lido incluso. E che fine ha fatto la sala di Oculistica di Catanzaro Lido, per la quale sono stati spese ingenti somme? Mai aperta”. E risponde al vero che su Lamezia è stato attivato un reparto di audiologia da circa due mesi, già con assegnazione di personale, ma che comunque non risulta ancora operativo? Non parliamo delle altre strutture sulle quali ci sarebbe da dire tanto. A cominciare dalle guardie mediche che sono ai limiti della decenza, con i medici che lavorano spesso di notte e che subiscono continue aggressioni, com’è avvenuto circa un mese fa a Borgia. “Urge una nuova politica sanitaria per il catanzarese e a tal fine chiediamo al neo sindaco Sergio Abramo, al quale formuliamo i nostri migliori auguri, e agli assessori regionali della città, di mettere al centro della loro agenda politica il rilancio sanitario del capoluogo e del territorio, fortemente penalizzati negli ultimi tre anni. Chiediamo impegni precisi sul rinnovo delle attrezzature tecnologiche e sulla messa in sicurezza delle strutture; chiediamo che i principali uffici e quelli direzionali dell’Asp rimangano nella loro naturale sede, cioè Catanzaro”. Parlare di sanità – termina il consigliere provinciale – senza pensare ad una vera prospettiva per questa città vuol dire prendere in giro i tanti cittadini che, purtroppo, con le strutture territoriali catanzaresi sono costretti a fare quotidianamente i conti”.