Reggio Calabria. Qual è il grado di manutenzione delle piazze reggine? Scadente, come scadente è l’attenzione di chi, per nomen, dovrebbe occuparsene. Basta fare un giro in città per accorgersi che, da nord a sud, la situazione di ciò che, storicamente, nasce per essere un luogo d’incontro e aggregazione, è davvero penosa. Piazza Carmine, balzata agli onori della cronaca come esempio partecipazione cittadina alle scelte comunali, è lo spettro di se stessa: panchine divelte (per altro panchine in marmo, il che rende la cosa ancora più strana), sporcizia, aiuole non curate e soprattutto una fontana monumentale che conosce l’acqua solo nei giorni di pioggia e non zampilla ormai da anni. Qual è l’arcano motivo, ci si domanda, che condanna le fontane di Piazza Carmine e Piazza Orange alla perenne siccità mentre, nello stesso momento, più a sud, nella zona d’Arangea, le fontane hanno il problema opposto tanto da causare incomprensibili sprechi d’acqua in città? Che dire di Piazza Sant’Agostino? Buia, abbandonata, sporca. Neppure le lampadine dei lampioni vengono sostituite. E che dire, infine, di Piazza Castello? È di pochi giorni fa la notizia della sospensione dei lavori di ristrutturazione del Castello stesso…l’ennesima incompiuta ascrivibile a chi negli ultimi due lustri ha disamministrato Reggio. A proposito di fontane: in quale villa privata è finito il tritone che campeggiava nella vecchia Piazza? Le Piazze, le strade, i luoghi pubblici della città, sono nostri, appartengono alla città. Vederli morire, abbandonati a se stessi, è come vedere morire una parte di ognuno di noi, di chi cioè continua a battersi per una città normale. Di chi continua a combattere chi non sa fare il proprio lavoro o addirittura non lo fa affatto, chi lucra sulle incompiute, chi non provvede alla manutenzione, chi non si cura delle segnalazioni, chi non ha cura del posto in cui vive.
Giuseppe Falcomatà – Capogruppo PD