Vibo Valentia. Questa volta il rischio è tangibile. I presidi ospedalieri di Serra San Bruno e Tropea potrebbero chiudere battenti per carenza di posti letto. Parte del personale verrà interessato al pensionamento. Altri dovranno porsi in mobilità: anche per la sanità vibonese, stando ai contenuti del provvedimento sullo spending review, è allarme rosso. Chiuderebbero l’ospedale di Tropea, oggi con non più di 45 posti letto e quello di Serra San Bruno con non più di 40 posti letto, perchè al disotto dei 120 previsti nella normativa. Una mazzata tra capo e collo che non risparmia nessuno. La Cisal non è d’accordo sulla dieta Monti riguardante il primo decreto che ha già avuto il via libero dall’aula del Senato ed annuncia la sua battaglia senza esclusione di colpi. Dalla odierna riunione del Consiglio dei ministri dovrebbe venir fuori il dettaglio del piano dei tagli che preannuncia il recupero, per quel che riguarda la sanità, di 5 miliardi di euro La nostra posizione, in ogni caso, sarà sicuramente dura ed intransigente. Una vera mannaia se è vero che la Calabria, e conseguentemente il vibonese, oltre a dover fare i conti con il Piano di rientro sanitario adesso dovrà sorbirsi anche gli effetti dello spending review, ormai in rampa di lancio. Sarà una estate calda per il pianeta sanità calabrese. Un vero e proprio, oltre che sofferto, ridimensionamento dei servizi per gli utenti della salute pubblica vibonese. Il Vibonese sarà infatti interessato ad una stretta sul numero dei dirigenti e impiegati pubblici, sull’accorpamento di uffici, sui tagli ai buoni pasto e perché no anche sull’utilizzo delle auto blu, sulla chiusura dei piccoli ospedali, almeno quelli più costosi: questi i tagli dell’accetta di Mario Monti. Non v’è dubbio che tutto sarà fatto in maniera tale che il cerino passi nelle mani delle regioni che dovranno garantire i risparmi. Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, nonché Commissario per l’emergenza sanitaria ed il presidente della Commissione Sanità Nazzareno Salerno avranno il loro bel da fare per fronteggiare la protesta che arriverà, in primis, sicuramente, dagli ospedali di Serra San Bruno e di Tropea e non solo visto che il provvedimento taglia spese, come dicevamo, interessa anche le risorse umane. La possibile chiusura delle due strutture sanitarie periferiche potrebbe pesare notevolmente sul fronte sociale ed in particolare sui cittadini. Inutile nascondere che adesso ai sempre presenti bisogni di potenziare i servizi cade come una tegola sulla testa lo spending review di Mario Monti che non aiuta certamente i vibonesi a superare i disagi di tutti i giorni perchè diventa sempre più difficile contare su ospedali adeguati e pertanto sempre deboli alla odierna domanda di salute. Sicurezza e legalità rappresentano gli obiettivi di fondo sul moderno modo di fare sanità. Per Vibo Valentia ed il suo territorio si tratterà di una mobilitazione senza precedenti. Questo vuol dire che la classe politica ed istituzionale, le forze emergenti e sociali, i sindacati, a partire da questo momento, una volta conosciuto il contenuto ufficiale del provvedimento, dovranno mobilitarsi per affrontare e superare gli effetti di un preannunciato e devastante sistema che dovrà portare la sanità vibonese ad uniformarsi, con il minor danno possibile, alle misure restrittive imposte dallo spending review.
Filippo Curtosi – Segretario provinciale aggiunto Cisal