Vibo Valentia. Un detenuto di 30 anni, di origine bosniaca, si e’ suicididato, questa mattina, intorno alle ore 5, nel bagno della cella del carcere di Vibo valentia, dove si trovava ristretto. L’uomo, C.S.N. doveva scontare 13
anni per reati contro la persona ed il patrimonio. Poco tempo fa aveva tentato l’evasione dalla casa di reclusione di Rossano (Cs). A darne notizia e’ Gennarino De Fazio, della direzione nazionale della Uilpa penitenziari. Inutili i soccorsi immediati della Polizia penitenziaria e del personale medico del carcere.
Il detenuto, secondo quanto riferisce la nota agenzia di stampa Agi, dopo essersi attorcigliato attorno al collo un nodo scorsoio ricavato con le
lenzuola in dotazione ed averne legato l’estremità all’inferriata della finestra, si e’ lanciato dal termosifone per imprimere maggiore slancio e forza alla stretta letale.
“Personalmente – dice De Fazio – ho ormai perso il conto del numero di suicidi che continuano spaventosamente a perpetrarsi nelle nostre patrie galere e che fanno assumere al dato i connotati di un bollettino di guerra. Fra sovrappopolamento detentivo, ristrettezze economiche, spending review a senso unico fatte in casa e depauperamento degli organici, l’utenza e gli operatori sono coloro che ci rimettono, mentre al centro si continua a teorizzare ed a sperperare. E’ solo di qualche giorno addietro – aggiunge – infatti la notizia che la Calabria dopo il provveditore part-time da condividere ora con questa ora con quell’altra regione da piu’ di due anni, dovra’ riscoprire anche i direttori a servizio ridottissimo”.
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