Lamezia Terme (Catanzaro). “Il Sindaco di Lamezia Terme, piuttosto che cercare di difendere l’indifendibile, rispetto ad una triste ed improduttiva realtà dove quotidianamente si oltraggiano i diritti e la dignità umana sia degli operatori sia di coloro che vi scontano la pena, farebbe bene ad impegnarsi compiutamente e tangibilmente ed a tentare di impegnare le istituzioni per l’edificazione di una nuova, moderna ed efficiente struttura carceraria nella città della piana”.
A dichiararlo e Gennarino De Fazio – da poco eletto Segretario Nazionale della UIL Penitenziari e che a Lamezia è nato e risiede – a proposito delle notizie di stampa circa le iniziative del sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, finalizzate ad evitare la paventata chiusura del carcere cittadino.
“La Casa Circondariale di Lamezia Terme – spiega De Fazio – è ospitata in un convento costruito nel 1300 e, sebbene inopportunamente ristrutturata qualche anno addietro, sconta tutte le conseguenze della vetustà dell’edificio, ha capienza per trenta detenuti e punte di sovraffollamento talvolta superiori al 100%, non offre alcuna possibilità per le attività di recupero o anche di solo svago per i reclusi e non garantisce condizioni accettabili di sicurezza e canoni minimi di vivibilità per la Polizia penitenziaria e gli altri operatori del settore. Persino gli automezzi della Polizia penitenziaria devono essere parcheggiati e custoditi presso autorimesse di altre Forze di polizia, non disponendo il carcere lametino neppure di un parcheggio dedicato. Inoltre, in epoche di eccezionali tagli alla spesa e continui prelievi forzosi dalle tasche di lavoratori, pensionati e cittadini, non è assolutamente plausibile pensare di mantenere in vita una struttura i cui soli costi per i canoni di gestione superano quello che riesce produrre, sempre che qualcosa produca oltre che mortificazioni e tristezza”.
“D’altronde – conclude il sindacalista, appena rientrato da una Tavola Rotonda tenutasi proprio sul tema delle «(S)torture dell’Esecuzione Penale in Italia e i loro costi sociali» a cui hanno preso parte il Ministro della Giustizia Paola Severino, il Vice Presidente del Senato Emma Bonino, il Presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Valerio Spigarelli, il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo M. Sabelli ed il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Tamburino – una città ed un hinterland come quello lametino non possono fare a meno di un presidio di legalità, ma anche di un discreto propulsore economico, come quello rappresentato dal carcere. Pure per questo mi sono fatto ripetutamente promotore nel recente passato di iniziative volte alla costruzione di un nuovo penitenziario sia in città sia in comuni limitrofi, come quello di Maida dove era stato effettuato persino un sopralluogo dall’Amministrazione penitenziaria su un terreno (contiguo al centro commerciale “Due Mari”) offerto gratuitamente dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Natale Amantea che, devo aggiungere, sulla questione è comunque parso molto più attivo e fattivamente interessato del primo cittadino lametino”.
UILPA Penitenziari – Coordinamento Regionale Calabria