Sono state aperte ieri presso la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Crotone le buste dei partecipanti al bando per l’organizzazione del Festival “Crotone, Città della canzone d’Autore” e del “Kroton Jazz Festival”, eventi da effettuarsi nella primavera 2013. A tal riguardo il promoter Ruggero Pegna ha diffuso la seguente nota: “In Calabria, nel settore dello spettacolo e della cultura, i bandi degli Enti Pubblici si stanno traducendo in occasioni perdute per promuovere la qualità dei progetti e la competenza, a favore di pura burocrazia e più o meno evidente discrezionalità. Il progetto con cui la mia società, Show Net srl, ha partecipato al bando indetto dalla Provincia di Crotone, è stato escluso, infatti, non sulla base di criteri oggettivamente indiscutibili, ma perché non sono state presentate le referenze di almeno due banche, ma di una soltanto; come se un’azienda non possa movimentare milioni di euro e lavorare con un solo Istituto bancario! Mi chiedo: qual è la “ratio” di una simile richiesta? In realtà, non c’è alcuna logica e nessun tipo di obbligo in tal senso: ogni azienda lavora con quante banche vuole! Si dà il caso che la Show Net srl lavori e abbia presentato, paradossalmente, le referenze proprio di un istituto di Crotone. Aggiungo, ma dovrebbe essere piuttosto chiaro soprattutto ai burocrati, che ben si intuisce come l’unicità di un rapporto bancario, addirittura, sia a vantaggio della tracciabilità dei pagamenti e, quindi, della trasparenza delle movimentazioni economiche, come richiesto dalle norme nazionali ed europee a favore del controllo del corretto operato in materia di bandi pubblici. Peraltro, questa condizione che ha causato l’esclusione, era riportata tra parentesi, dopo l’ovvia richiesta di opportune referenze bancarie. Nonostante che la mia società abbia documentato di aver realizzato nell’ultimo triennio eventi del genere per oltre tremilioni di euro, mentre il bando lo richiedeva soltanto per duecentomila euro, fattore che da solo costituisce referenza abbondantemente esaustiva per il bando in oggetto di appena centoquarantamila euro complessivi per ben sedici concerti, la circostanza che la società non lavori con due banche, ma con una soltanto, ne ha decretato l’esclusione. Ciò indipendentemente dal curriculum del proponente, dalla qualità del progetto e dalla tracciabilità, unico obbligo reale imposto dalle normative vigenti in materia bancaria. Con questo episodio penso che, a mio modesto parere, si sia superato realmente e abbondantemente il limite del grottesco e ci sia stata ancora una volta la dimostrazione che, in Calabria, quello che dovrebbe essere il corretto esercizio della pubblica amministrazione mediante bandi, in realtà si traduca spesso in un autentiche commedie all’italiana, più o meno surreali e poco divertenti, almeno per chi crede che il lavoro e l’uso del danaro pubblico siano una cosa seria!”
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