“Credo sia stata sottovalutata la portata dell’approvazione della nostra legge sul precariato sanitario che non è una rivoluzione semantica o politica, ci mancherebbe, ma uno strumento razionale per togliere dalla provvisorietà almeno mille lavoratori che sono già a carico del sistema regionale”. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore regionale vicario del Pdl e membro dell’Ufficio di Presidenza di Palazzo Madama. “Intanto, di fatto – dice Gentile – abbiamo adeguato la norma alle leggi madri, cioè la 296 del 2006 e la 244 del 2007, poi abbiamo introdotto per legge il principio che una sentenza del giudice o una ispezione dell’Inps, per fare un esempio, rappresenta un titolo per poter effettuare la procedura selettiva, condizione indispensabile per essere stabilizzati. Sulla procedura selettiva, Gentile ricorda che “è il termine introdotto dopo le osservazioni del dottore Sergio Lazzarino, dell’ufficio legislativo, e che è lo stesso termine che il Governo impose il 2009 alla Regione come modifica all’art 6, comma 1, della legge 1/2009. Insieme a Giampaolo Chiappetta incontreremo a breve la stampa – prosegue Gentile – per illustrare ancora meglio il provvedimento, che sia l’onorevole Salerno che il presidente Talarico hanno ben motivato. In ogni caso – conclude Gentile – sarebbe importante fare in modo che questa legge, che ha incontrato l’adesione di qualche consigliere di minoranza e l’astensione dell’opposizione diventi un patrimonio di tutta la Regione, non di una parte politica, dinanzi al dramma di tanti precari”.
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