Catania. La Sicilia è stata protagonista dei controlli a tappeto da poco conclusi dalla Polizia Stradale sul trasporto degli animali vivi destinati alle tavole italiane. I controlli – effettuati in 5 province siciliane (Catania, Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento, Trapani) – hanno portato a riscontrare un centinaio di violazioni su altrettanti veicoli controllati per un totale di circa 23.000 euro di sanzioni amministrative.
Animali maltrattati e in pessime condizioni di salute trasportati da autisti complici, verso macelli consenzienti, per poi finire sulle nostre tavole. Questo lo scenario in cui ha operato la task force della Polizia Stradale, in collaborazione con la L.A.V. (Lega Antivivisezione).
Il potenziamento dei controlli di legalità di tutta la filiera del trasporto animali per garantire la sicurezza alimentare e per accertare episodi di maltrattamento degli animali disposto dal Ministero dell’Interno risponde a un’esigenza comunitaria ancor più che nazionale. L’Unione Europea – già dal 2005 – ha tracciato delle linee guida in materia, invitando i Paesi appartenenti ad aderire al Regolamento 1/2005, entrato in applicazione dal 5 gennaio 2007, in cui sono definite le regole da rispettare per ridurre al minimo lo stress a cui sono sottoposti gli animali, riconosciuti nel trattato di Lisbona come esseri dotati di sensi e sensibilità.
L’attività di contrasto delle irregolarità nel campo della sicurezza stradale e della tutela della salute e del benessere degli animali, è peraltro già oggetto di un protocollo d’intesa tra Ministeri dell’Interno e della Salute del 19 settembre 2011.
I controlli operati nella provincia di Catania, hanno visto impiegati equipaggi della Sezione e del Distaccamento di Caltagirone, coadiuvati da personale del Servizio veterinario della ASP di Catania in collaborazione con esperti della L.A.V. (Lega Antivivisezione).
I servizi svolti nella giornata di martedì 17 settembre scorso, in territorio del Comune di Ramacca (CT), hanno confermato i dati rilevati in ambito nazionale, ossia un diffuso mancato rispetto delle più elementari norme igienico-sanitarie che comportano, non soltanto, il trasporto degli animali in condizioni penose ma anche rischi per la salute dei cittadini consumatori di carne.
Se “ l’uomo è ciò che mangia” – secondo la formula di Feuerbachiana memoria – mai come in tale occasione si è coniugata la sicurezza stradale col benessere degli animali e, quindi, dell’essere umano.
In particolare, su 5 mezzi controllati (i controlli di tale natura molto composita comportano almeno un’ora di attività), sono state accertate ben 9 infrazioni riconducibili ad irregolarità documentali del bestiame (suini e bovini) a cagione del benessere degli animali durante il trasporto.
Inoltre, anche la maggior parte dei mezzi di trasporto bestiame controllati non sono stati trovati a norma di legge, tanto da aver elevato ben 7 contestazioni perché i mezzi non garantivano il trasporto degli animali in condizioni igieniche dignitose e di sicurezza.
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