Lamezia Terme (Catanzaro). Il primo novembre scorso a Mantova, nell’ambito del Festival d’Infanzia, al teatro Bibiena, si è tenuto l’incontro “Le buone pratiche del teatro ragazzi”, a cura dell’associazione culturale Ateatro in collaborazione con Assitej Italia. Nel corso dell’iniziativa, che ha affrontato la relazione del teatro con il mondo della scuola e anche gli aspetti più legati alle difficoltà del settore, il direttore artistico di Teatroltre, Pierpaolo Bonaccurso, ha presentato la buona pratica del Teatrop illustrando il progetto “Teatroltre: una vetrina in Calabria e per il Sud”. Il Teatrop ha condiviso la sua esperienza insieme ad altre importanti realtà italiane: Unoteatro di Torino, Dna drammaturgie non allineate Scarlattine teatro (Campsirago LC), l’associazione tra artisti Ciridì (Magenta MI), Giallo mare minimal teatro (Empoli FI), Solares fondazione delle arti-teatro delle Briciole (Parma), Teatro dell’Orsa (Reggio Emilia), La baracca testoni ragazzi (Bologna), teatro del Piccione (Genova), Pandemonium teatro (Bergamo), Ente regionale teatrale del Friuli-Venezia Giulia (Udine). “La presenza del Teatrop a Mantova, insieme ad altre significative compagnie teatrali italiane ed unica realtà del Sud, – ha commentato l’assessore alla Cultura, Giusi Crimi – ci inorgoglisce e ci riempie di gioia, perché l’Amministrazione comunale da tempo supporta l’esperienza del teatro ragazzi a Lamezia Terme, che è diventato punto di riferimento per tutti i giovani della città. È un riconoscimento importante per una città del Sud da sempre orientata alla crescita culturale. Apprezziamo molto il loro lavoro e la capacità di coinvolgere nei loro vivaci spettacoli tutta la popolazione. Anche quest’anno, infatti, abbiamo offerto un ricco cartellone di appuntamenti in cui la tradizionale formula del “teatro in strada” si è alternato a sperimentazioni, rivolgendosi ad un pubblico giovane ed anche adulto. L’Amministrazione comunale intende proseguire su questa strada, continuando a sostenere le buone pratiche che arricchiscono il territorio e puntano alla sua emancipazione culturale”.
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